Immagine tratta da La Porta del Mago |
Il periodo
storico ci sta chiedendo dei sacrifici.
Lasciamo
da parte il dubbio sul fatto che tali sacrifici siano proporzionati o meno
rispetto a quanto accade; focalizziamoci invece su ciò che stiamo vivendo e che comunque
siamo costretti a vivere, aldilà di ogni dietrologia – e di ogni dietologia (ho
già preso tre chili) – possibile.
Il sacrificio
non è altro che un’iniezione di maggiore disciplina all’interno del tessuto
sociale. In questo caso, la disciplina viene imposta dall’alto, stiamo cioè parlando
della fase a) che ho illustrato in un post su Facebook del 28 marzo: “Le fasi
della disciplina di sé”. Dal momento che ognuno di noi si trova a un livello di
coscienza differente ed è quindi in grado di disciplinare la propria macchina
biologica in misura differente... per qualcuno le restrizioni di questo periodo
saranno delle piccole limitazioni, ma per qualcun altro – la grande maggioranza
– la situazione potrebbe presto tramutarsi in un vero incubo.
Immaginate
un bambino abituato a passare la maggior parte della giornata a giocare alla
scuola materna con i suoi coetanei... per poi uscire e passare un’oretta al
parco a correre... e che adesso deve restare tutto il giorno in casa con i genitori.
Immaginate un adolescente abituato a vedere i suoi amici a scuola tutti i giorni...
per poi vederli anche il pomeriggio per “studiare” insieme... e che adesso deve
stare in casa con i genitori. E poi immaginate i genitori... due sconosciuti abituati
a vedersi solo due o tre ore la sera prima di andare a dormire... e che adesso
devono stare tutto il giorno in casa insieme... e insieme ai figli, i quali
sono agitati e nervosi perché non possono vedere i loro amici. Un mio conoscente
mi ha detto: «Non andando a lavorare devo stare a casa con mia moglie e i miei
figli, ma non mi pesa più di tanto... alla fine ho scoperto che sono delle brave
persone»!!!
Limitando la
libertà di movimento dei cittadini, si crea in maniera automatica un elevato
grado di “pressione sociale”. Da un punto di vista scientifico si tratta d’un
esperimento decisamente interessante: come reagisce sul piano psicologico (ma
anche su quello fisiologico/ormonale) qualcuno che è abituato a lavorare otto
ore al giorno e adesso non può più farlo, oppure qualcuno che fa sport tre
volte a settimana e adesso può uscire solo per fare la spesa? Quale percentuale
dei cittadini si adatta, quale entra in depressione e quale percentuale
reagisce in maniera violenta? Per esempio, è già aumentato il consumo di alcolici
(anche perché è diventato impossibile procurarsi droghe) e sono aumentati i provvedimenti
TSO. Ma cosa sta succedendo all’interno di queste famiglie chiuse in casa non
lo sappiamo... o lo sapremo solo fra qualche mese... o non lo sapremo mai,
perché sarà la stampa a decidere cosa dovremo sapere.
Il punto è
che siamo solo all’inizio.
Come dico in
La Porta del Mago (uno dei requisiti per entrare nel gruppo privato sarà,
ovviamente, aver letto questo libro), il nostro futuro prevede un periodo di
rapida evoluzione della coscienza e quindi di rapida disidentificazione dai
nostri attaccamenti: persone, cose, denaro, abitudini, ecc.
LA VITA DI
TUTTI QUANTI VERRÀ RIVOLUZIONATA, in quanto il fenomeno sarà di stampo sociale,
tuttavia, la maggior parte delle persone non è pronta per questo salto di
coscienza. Il risultato è che qualcuno disciplinerà sempre di più la sua macchina
biologica e saprà sviluppare un rapido adattamento ai cambiamenti (requisito
indispensabile per la sopravvivenza di qualunque specie), mentre la grande
maggioranza delle persone entrerà in uno stato di follia sempre più accentuato
(da qui la necessità, da parte di chi sa già cosa sta per succedere, di
cominciare a distribuire polizia ed eserciti in maniera sempre più capillare).
“Andrà
tutto bene”, come dicono gli slogan che sono in voga in questo momento?
Dipende. Da
un punto di vista spirituale – quindi, dal NOSTRO punto di vista – andrà tutto
sempre meglio, in quanto finalmente si compirà ciò che deve compiersi: ci
distaccheremo dalla personalità e dai suoi stupidi attaccamenti per
identificarci unicamente con l’anima immortale, la nostra vera essenza, fatta
di Gioia e Presenza. Da un altro punto di vista – quello che riguarda le
persone che sono uscite sul balcone a cantare l’inno italiano, per intenderci –
le cose andranno sempre peggio. Paradossalmente, andrà male proprio per chi
crede che andrà tutto bene. Non credo occorra un esperto di finanza per capire
che sta per abbattersi uno tsunami, sia sull’Italia che su buona parte del
mondo. Ma a NOI cosa succederà?
Dipende. Voi
quanta Fede avete? Io ne ho molta. A questo argomento ho accennato nell’articolo
“Avere fede in Dio o nella televisione”. Se avrete Fede non dovrete necessariamente
vivere delle restrizioni economiche. Da cosa dipenderà se vivrete nella “vera Ricchezza”
oppure nella povertà i prossimi anni? Da ciò che è più utile per l’evoluzione
della vostra anima. Nemmeno io so cosa mi accadrà, ma so che sarà il meglio per
me. Aver Fede significa vivere nella certezza che qualunque cosa ci accade è
la cosa migliore per la nostra evoluzione, anche fosse la morte della macchina
biologica.
Ma voi
avete Fede più d’un granello di senape?
«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un
granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato
nel mare, ed esso vi ascolterebbe. (Lc 17,6)
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