sabato 13 agosto 2011
Ti apro i chakra
Diffidate di quei libri che sostengono di fornirvi i mezzi per acquisire poteri magici grazie allo sviluppo dei chakra. Si incomincia – vi spiegano – con esercizi prolungati di concentrazione e respirazione allo scopo di risvegliare la forza Kundalini. Non dirò che tali esercizi non diano risultati... Ma quali risultati?
Se cercate di sviluppare i vostri chakra senza prima aver fatto degli studi e un lungo lavoro, vi esponete a tutti i pericoli. È esattamente come affidare dei fiammiferi a un bambino. Che cosa ne farà? Provocherà un incendio. Ebbene, occorre sapere che la forza Kundalini, che deve essere attivata per risvegliare i chakra, è un vero fuoco, e chi non si è prima esercitato per acquisire la purezza e la padronanza, rischia di vedere il fuoco di Kundalini scatenarsi e devastare tutto in lui. CHI INVECE INCOMINCIA LAVORANDO SULLA PUREZZA E SUL DOMINIO DI SÉ, LAVORA ANCHE IN MODO INDIRETTO SUI PROPRI CHAKRA, I QUALI SI SVEGLIANO E SI METTONO A FUNZIONARE SENZA CHE VI SIANO PERICOLI PER LUI.
Omraam Mikhaël Aivanhov
http://www.prosveta.it/
Le parole del grande Aivanhov non necessitano commento, sono come sempre chiare e chirurgicamente precise.
Voglio tuttavia adoperare qualche riga per ribadire la necessità di non farsi incantare dalla filosofia del “risveglio facile”, che va per la maggiore in questi tempi dove gli insegnamenti tradizionali vengono rinnegati e impunemente calpestati.
Il processo di “democratizzazione” della spiritualità – che sempre si verifica nella fase di decadenza al termine di un ciclo storico – porta a dimenticare ciò che sempre si è saputo nel passato, e cioè che determinate conoscenze non sono alla portata di tutti e ancor meno lo sono certe realizzazioni interiori. Non ricordare ciò conduce lo sprovveduto neofita, come prima conseguenza diretta, a riempirsi la testa e la bocca di nozioni esoteriche ed elevate filosofie orientali che, se non applicabili nella quotidianità, lo lasciano tal quale egli era prima.
Ma questa è tutto sommato una conseguenza ancora ammissibile. La seconda è di un ordine ben più grave. Altra usanza caratteristica di questa fase terminale del ciclo storico è infatti quella di estrarre pratiche spirituali adottate in passato all’interno di scuole tradizionali e fare di tali pratiche delle vere e proprie vie di risveglio interiore a sé stanti.
Due esempi su tutti: la meditazione e il lavoro energetico sui chakra. La meditazione, così come la preghiera – due attività più simili di quanto l’ottuso occidentale non creda – rappresentano esercizi di grande utilità nel contesto di un cammino iniziatico, che prevede però tutta una serie di pratiche e di “modi d’essere” da sviluppare durante il percorso. Ma la meditazione, da sola, intesa cioè come via in sé stessa, non porta a nulla di definitivo, se non a possibili danni sui piani sottili dell’essere umano.
Il medesimo discorso valga per chiunque voglia attivare, aprire o risvegliare i suoi chakra. I chakra sono già aperti... altrimenti saremmo morti, e qualunque attività che coinvolga questi centri d’energia deve avere una sua precisa giustificazione dal punto di vista terapeutico. In altre parole, se non ci sono ragioni sufficienti non si interviene mai sui centri energetici, così come non ci si reca con leggerezza dal chirurgo.
Non apro il mio Cuore soffiando energia dentro il chakra del Cuore, bensì sforzandomi tutti i giorni di amare i miei nemici e pregare per i miei persecutori. La Presenza e l’Amore sono le mie linee guide, le colonne del mio tempio; sarei stolto a cercare il Risveglio attraverso mezzi meccanici.
In questo pdf riassumo brevemente i passi fondamentali del Lavoro interiore. Vuole essere uno stimolo a lavorare fin da subito, con vigore, tutti i giorni, come di fronte a un’improrogabile scadenza.
Vi sono periodi nella vita dell'umanità, che generalmente coincidono con l'inizio del declino delle civiltà, in cui le masse perdono irrimediabilmente la ragione e si mettono a distruggere tutto ciò che era stato creato in secoli e millenni di cultura. Tali periodi di demenza, che spesso coincidono con cataclismi geologici, perturbazioni climatiche, ed altri fenomeni di carattere planetario, liberano una grandissima quantità di questa MATERIA DI CONOSCENZA.
Le masse non si preoccupano della conoscenza, non vogliono saperne, e i loro capi politici, nel proprio interesse, non lavorano che a rafforzarne l'avversione, la paura del nuovo e dell'ignoto.
La schiavitù nella quale vive l'umanità è basata su questa paura.
Coloro che possiedono questa conoscenza fanno tutto ciò che possono per trasmetterla e comunicarla al più gran numero possibile di uomini, per aiutarli ad avvicinarsi ad essa e renderli capaci di prepararsi a ricevere la verità. Ma la conoscenza non può essere data con la forza a coloro che non la vogliono.
Colui che desidera la conoscenza deve fare egli stesso gli sforzi iniziali per trovarne la sorgente, per avvicinarla, servendosi delle indicazioni date a tutti, ma che generalmente la gente non desidera vedere, né riconoscere.
La conoscenza non può venire agli uomini senza che essi facciano degli sforzi.
Gurdjieff, da "Frammenti di un insegnamento sconosciuto"
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
(questo è il libro nel quale ho parlato per la prima volta di Draco Daatson e Victoria Ignis)
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