Finché siamo pura Luce, Anime non incarnate, l’Amore è
l’unica cosa che conosciamo, risuona placido e perenne. È una sinfonia
perfetta. Ma, per fortuna o per sfortuna, a qualcuno tocca di ridiscendere nel
mondo. E il mondo è un’altra storia... anzi, un’altra musica.
Qui abbiamo imparato a darci dei nomi, a dare i nomi agli
animali, alle cose e a ciò che ci accade e ci circonda. Diamo anche un nome ai
sentimenti e alle emozioni. Ma ci abbiamo ormai preso così tanto la mano che i
nomi non sono più solo nomi. Essi divengono storie, memorie, condizionamenti.
Tanti nomi, tante storie, tanti sentimenti ed emozioni che non suonano più
un’Armonia perfetta, ma creano un frastuono, un rumore, un chiasso.
Il Mondo è una sfida, la sfida è ritrovare l’Armonia e solo
la via del Cuore ci può condurre là.
In questi ultimi giorni, le persone che più mi vogliono bene
mi hanno detto: “Guarda che qualcuno dopo aver letto ciò che scrivi dice che
sei di destra, che ce l’hai con chi non è italiano, con le minoranze e con gli
zingari.” Nel dirmelo questi amici avevano lo sguardo più incredulo del mio (io
ero attonito, ma loro erano quasi in lacrime). Ho subito pensato che dietro
quelle voci non ci fosse della cattiva fede, ma qualcuno che poteva aver
frainteso, e in una Babele linguistica aveva cercato di attribuire un “nome” a
qualcosa di nuovo utilizzando i suoi vecchi schemi di riferimento duali
(destra/sinistra), andando così lontano dal significato che io volevo attribuire
alle parole.
È un fenomeno molto limitato, in quanto la maggior parte
delle persone ha sempre ben compreso le mie intenzioni, ma proprio perché il
fenomeno non si allarghi ho deciso di intervenire subito. Dopo aver indagato ho
scoperto che il diffondersi di tali voci sarebbe riconducibile – oltre che al
naturale sonno della coscienza umana – a una mia intervista sulla politica
pubblicata in rete qualche mese fa in formato pdf (e poi ritirata) e ad alcuni
passaggi del mio libro
La
Rinascita Italica.
Premetto che questo post è rivolto a coloro che non mi
conoscono e potrebbero farsi un’idea della mia persona utilizzando come uniche
fonti i miei articoli e alcuni miei video. Coloro che invece hanno frequentato
i miei corsi e hanno avuto occasione di guardarmi negli occhi e parlarmi
direttamente sanno bene quanto queste voci siano inconcepibili.
Dal momento che ho deciso di entrare in Politica appoggiando
il
Partito Italia Nuova, voglio
fugare ogni dubbio riguardo tali argomenti. In questo partito ho subito
percepito un vento di idee belle, sane e integre; idee sostenute da persone –
soprattutto giovani – che si vogliono impegnare nel creare più Armonia. Per cui
mi sembra corretto chiarire alcuni punti, proprio allo scopo di creare una base
solida e condivisa da tutti coloro che si sono avvicinati e vogliono
avvicinarsi al partito:
Punto primo: La
libertà dell’individuo equivale alla Vita dell’Individuo stesso e va tutelata e
salvaguardata sempre e comunque.
Punto secondo:
Non ho simpatie per nessuna ideologia limitante la libertà degli altri. Credo
nella libertà come massimo valore e da anni tengo dei corsi che hanno proprio
come scopo principale fare in modo che le persone “liberino la loro mente dai
condizionamenti imposti”.
Punto terzo: In
nessuno dei miei scritti ho mai espresso idee razziste o xenofobe. Non sono
nazista, non sono fascista, non sono comunista, non sono di destra e non sono
di sinistra... (già è faticoso “essere se stessi”). Le ideologie del passato
non mi appartengono e non mi riconosco in nessuna di esse. Lascio che i morti
seppelliscano i loro morti.
Quando mi hanno chiesto cosa ne penso della questione del
revisionismo storico applicato alla seconda guerra mondiale e delle figure di
Hitler e Mussolini, ho sempre risposto con l’invito a non credere bovinamente a
quanto ci viene propinato dai media come Verità assoluta (ma questo vale per
tutti gli argomenti, di qualunque genere: dalla politica, alla medicina,
all’alimentazione) e ho sempre stimolato le persone a leggere, indagare,
documentarsi per essere capaci di costruirsi una loro verità, evitando di
prendere a prestito quella ufficiale. Ma io non sono mai stato un revisionista
e fino a prova contraria per me vale ciò che ho imparato sui libri di scuola. Però
ho invitato le persone a istruirsi sui testi più vari e non dare mai nulla per
scontato. Lo faccio sempre.
Il mio libro s’intitola
Rinascita
Italica perché il termine “italica” ha una forza maggiore rispetto a
“italiana”, non perché io sia un nostalgico dei tempi del Duce!
Le parole, oltre ad avere un senso, hanno anche un suono, il
quale non è meno importante del senso, perché è in grado di trasmettere una
precisa forza. “La Rinascita Italiana”
non produrrebbe mai lo stesso effetto. Si tratta di una semplice scelta
stilistica. Ed è giusto che le cose semplici rimangano tali. In questo Paese si
dovrebbe fare uno sforzo per evitare di aprire sempre la porta al passato, il
quale risucchia con il suo veleno, il suo odio, le sue guerre ingiuste, i suoi
rancori e i suoi crimini, ogni fenomeno che vuole essere nuovo nel Presente.
Ma io vivo Adesso, non settant’anni fa.
Sia nel mio libro che nei miei articoli utilizzo spesso il
termine Patria. Patria è solo un nome, che però colpisce direttamente il Cuore
(almeno il mio), molto più che i termini “nazione” o “Paese”, che sono più freddi,
privi di anima. Ogni uomo ha la necessità interiore di una provenienza
culturale, di una storia condivisa. Una Patria è una provenienza, è un mezzo
per mantenere radici storiche e culturali; un punto di partenza che però non
esclude altre esperienze di affratellamento. Nel mio libro parlo di una
fratellanza fra le varie Patrie europee, che però nulla ha da sparite con
l’attuale dittatura di eurolandia.
Poi mi sono molto dispiaciuto quando ho immaginato che
qualcuno potesse legarmi ad assurde ideologie antisemite del passato. Proprio
io che ho chiamato mio figlio Yoel, un nome ebraico! E non sto a soffermarmi su
quanto di eccezionale la cultura ebraica ha portato proprio nel campo che più
mi è congeniale, ossia l’esoterismo: la Kabbalah, lo Zohar, l’Albero della Vita. C’è
tutto un filone dell’esoterismo che ricava le sue conoscenze proprio da questa
tradizione così antica e sapiente.
È evidente che se qualcuno ha letto i miei scritti e ne ha
ricavato che io ho in antipatia una qualunque etnia... stava leggendo in fase
REM e ha sognato una realtà che è solo nella sua testa!
Come potrei avercela con le minoranze? Cosa faccio,
perseguito me stesso? Uno che nei suoi corsi parla di civiltà extraterrestri,
di trasmutazione del Piombo in Oro, che il mondo è dentro di te e non
all’esterno. Se non faccio parte io di una minoranza...! Quelli come me una
volta venivano bruciati. Sappiate che alcuni dei miei migliori amici sono
omosessuali. Tra l’altro basti vedere certi post che ogni tanto compaiono nella
bacheca sul profilo Facebook del Pin per sapere qual è il nostro sentimento in
proposito.
Mi sembra del tutto innaturale e ridicolo che per
dissociarmi da cose che non mi appartengono io debba tirar fuori mio figlio e i
miei amici omosessuali. Ma a volte se ti morde un serpente velenoso ti devi incidere
per far andare via il veleno. E sia... beviamo anche questo amaro calice.
Nel mio libro c’è un capitolo che s’intitola Né di destra né di sinistra, un altro
s’intitola Sull’abuso del termine
razzismo; le mie posizioni sono chiarissime e non hanno nulla da spartire
con le ideologie di estrema destra, eppure sono qui a dover ribadire la mia
estraneità sia alla destra che alla sinistra.
Ma il libro lo avete letto oppure no?
Le ultime parole vorrei spenderle per la questione degli
zingari. Nel mio libro ne parlo a lungo e dico che i campi nomadi andrebbero
aboliti, non solo spostati, e gli occupanti integrati nella società attraverso
un programma educativo mirato. Per questo mi hanno dato del razzista xenofobo!
Ma io non ho mai detto che debbono essere costretti a farlo. Io, ovviamente,
non ho nulla contro i Rom – e, lo confesso, dalla cartomante zingara qualche
volta ci sono andato anch’io – ma mi piange il Cuore quando vedo bambini a
piedi nudi che rubano i portafogli sugli autobus o chiedono l’elemosina nei
parcheggi di Torino. Mi chiedo spesso per quanti di loro è una libera scelta. E
a chi dice che la
Cultura Nomade è millenaria rispondo che essere “nomadi” vuol
dire spostarsi, restare in viaggio perenne. Allora sarebbe una vita
invidiabile, suggestiva e avventurosa. Ma io ho il sospetto che nei nomadi di
nomade sia rimasto ben poco, e di avventuroso, romantico e poetico ancor meno.
Ricordate che è la compassione a guidare la mia penna e mai
l’odio.
Quell’Armonia che era naturale quando ancora stavamo in
Cielo, è un po’ più faticosa da raggiungere in Terra, ma il risultato può
essere lo stesso, dipende da noi. Sia io come individuo che il
Partito Italia Nuova come movimento,
siamo per il ritorno a quell’Armonia perduta, la quale si trova di fronte a noi e non alle nostre spalle. Per cui guardiamo avanti. Io da parte mia mi impegno a non fare più citazioni concernenti personaggi storici del passato – se non quelli politically correct – proprio per non “offrire un fianco scoperto” a chi ama tirare colpi bassi. Ma non ho mai scritto qualcosa di falso o di cui vergognarmi, e il mio libro
La Rinascita Italica resta sempre acquistabile, per chiunque non voglia limitarsi ad “ascoltare voci” e manifesti il desiderio di sapere davvero come la penso.
Sono sicuro di aver chiarito le mie posizioni. Divulgate più
che potete questo articolo, in particolare in direzione di chi pensate possa
essere caduto nel fraintendimento.
Vi informo che dal 04 al 07 Ottobre si svolgerà il Seminario di Formazione Politica del PIN, riservato a chi intende collaborare – in qualsiasi forma – con il Partito Italia Nuova.
Per maggiori info: Formazione Politica del PIN
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
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(questo è il libro nel quale ho parlato per la prima volta di Draco Daatson e Victoria Ignis)
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