La Porta d'Oro: Commento al Festival di Sanremo 2025

Molti fra di voi mi hanno chiesto (scrivendo alla casa editrice, dove in realtà non dovete scrivere!) il mio articolo annuale sul festival di Sanremo.

È stato un festival molto medio. E più qualcosa è medio più si alzano gli ascolti, che infatti sono stati da record.

Negli ultimi anni era stato un festival transgender (ve lo ricordate il bacio di Fedez a Rosa Chemical - al secolo, Manuel Franco Rocati - e i vestiti di Achille Lauro?) quindi non poteva piacere proprio a tutti, mentre quest’anno gli artisti hanno ricevuto l’ordine di essere più sobri nel vestire e nel proporsi. E in effetti io l’ho trovato più elegante dal punto di vista estetico e sicuramente più onesto rispetto alle imitazioni di Renato Zero e David Bowie operate in passato senza pudore dal nostro Achille nazionale.

Certo... i maschi di una volta avranno notato che Elodie non ha ancora mantenuto la sua allettante promessa, fatta già nel pre-festival 2023, ma noi sappiamo perdonare... e l’aspettiamo alla prossima occasione!

Elodie: voglio essere puttana dall'inizio alla fine

Il livello autoriale è sempre molto basso, perché le canzoni girano quasi tutte intorno agli stessi temi (le difficoltà della vita e gli amori andati male), altro motivo per cui piacciono molto allo spettatore medio. Mi hanno fatto notare che spesso gli autori dei testi sono i medesimi per differenti cantanti.

Sotto questo aspetto, si è distinto dalla media Francesco Gabbani con il suo pezzo Viva la vita, non era né depresso né arrabbiato.

Un altro autore che mi è piaciuto è Lucio Corsi, il quale si distingue dalla media dei cantanti moderni, sia come testi che come modo di porsi. Però il suo duetto con Topo Gigio l’ho trovato una stupidaggine.

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Il vincitore di quest’anno incarna alla perfezione il giovane idiota medio.

(capisco che questa mia affermazione potrebbe apparire a una coscienza di poche pretese come un giudizio gratuito!)

Ha chiesto all’intelligenza artificiale: «Scrivimi musica e parole per una canzone d’amore che piaccia a tutte le donne, senza rivolgerti a un target particolare, più mediocre che puoi, facilmente eseguibile con l’autotune».

E ha vinto.

Il simil-rap oramai imperversa e rende le melodie tutte uguali, ma questo accade in tutta la musica - italiana e non - già da diversi anni, poiché a quasi tutti i cantanti, a parte Giorgia e pochi altri, piace la contaminazione rap (cheminchiatiavvicinadipiùaiggiovani).

Il simil-rap prevede l’autotune di serie.

Ma sembra non farci caso nessuno.

Come ho già detto nell’articolo su Sanremo che ho scritto l’anno scorso « [ … … ] A me quel genere di musica non piace, ma so riconoscere l’autenticità e le intuizioni artistiche. In altre parole, quello che voglio dire è che c’è rapper e rapper. [Geolier] rappresenta una generazione di rapper che ha fatto i soldi puntando sul disagio giovanile, ma si tratta di quel rap finto alternativo che in realtà resta sempre politicamente corretto, perché se il tuo scopo è ottenere successo mediatico e fare soldi, non puoi permetterti di dire qualcosa che sia davvero contro il sistema. Ovviamente, il sinistroide arricchito e politicamente corretto piace molto a Roberto Saviano, che non ha mancato di commentare l’evento, scandalizzandosi anche lui per i fischi ricevuti da Geolier.

Ai miei tempi ascoltavo gli Onda Rossa Posse (poi diventati Assalti Frontali e AK47), ho visto esibirsi dal vivo a Torino i 99 Posse, mi piaceva anche il Frankie Hi NRG dei primi tempi; non potete raccontare a me che Geolier, Guè e Mahmood sono dei rapper!»

Chi è un vero rapper si vergogna dei balletti che Mahmood esegue sul palco, facendo bella mostra del fisico palestrato!

Ve li immaginate gli Assalti Frontali, i 99 Posse o Frankie Hi NRG fare le coreografie sul palco con i ballerini alle spalle?

Mahmood fisico palestrato, Sanremo 2025

Un altro motivo per cui mi piace Lucio Corsi è che non ha il fisico palestrato.

Ma chi ha deciso che i cantanti devono essere palestrati, depilati e ballerini?

De Andrè, Battiato, Branduardi, Zucchero, Ligabue... e più di recente Marco Masini, Povia, Francesco Camin, Diodato (ma che fine ha fatto Diodato? dopo che ha vinto Sanremo l’hanno ucciso?), Daniele Silvestri, Max Gazzè, Francesco Bianconi dei Baustelle, ecc... non vanno in palestra perché sono stupidi... o perché hanno deciso che nella vita avrebbero fatto i cantautori anziché gli atleti?

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Altro episodio degno di nota: hanno spacciato per palestinese la cantante Mira Awad, che in realtà è israeliana, con tanto di figli che hanno svolto il servizio militare nell’esercito israeliano. Un particolare poco noto è che la figlia femmina è in servizio proprio in questi mesi... non sarà mica uno di quei soldati che vanno casa per casa ad ammazzare palestinesi, mentre la mamma rappresenta la Palestina a Sanremo?

Ma dico io... una palestinese un po’ più palestinese non l’hanno trovata... o non l’hanno cercata?

Chissà… noi comunque la apprezziamo come cantante.

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Giorgia ha creato una piccola polemica sul fatto che a Sanremo solitamente poche donne - a volte nessuna, come quest’anno - finiscono nei primi posti della classifica. Beh... potremmo introdurre anche a Sanremo le “quote rosa”, come si fa già tra i professori universitari e in numerose aziende!

Ma capite che non avrebbe senso, così come non ha senso in tutti gli altri contesti. Le prime posizioni, in qualsiasi campo, vanno conquistate, non possono essere stabilite per legge!

Lucio Corsi, Sanremo 2025

Se sei una donna, Sanremo lo puoi anche vincere, è già successo numerose volte, ma devi irradiare un certo tipo di energia. Quale energia? Per competere e per vincere devi introdurre una certa dose di energia maschile. Il concetto stesso di competizione presuppone la presenza di energia maschile. A questo punto si potrebbe aprire un lungo discorso sul fatto che LA MUSICA IN FUTURO NON SARÀ PIÙ MASCHILE e non ci saranno più competizioni, ma solo esibizioni di Bellezza, senza voti e senza vincitori... ma non voglio entrare oggi in questo discorso.

Tutto materiale su cui riflettere.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]