La Porta d'Oro: La libertà del Cuore

Questo articolo è l’approfondimento di un mio vecchio post.

Grazie al lavoro che svolgo, durante le conferenze ho la fortuna di incontrare e avere degli scambi con un sacco di persone che lavorano negli ambiti più diversi: dal cardiologo, all’attore, all’immunologo, al politico, all’autore televisivo, al giornalista. Spesso sono scambi brevi, che avvengono magari nelle pause pranzo, ma talvolta nascono anche frequentazioni più durature.

Comunque, qualche anno fa è stata la volta di un pubblicitario... un tipo sulla sessantina, uno di quelli tosti, che lavora per agenzie famose. Da quello che ho capito, è uno dei cosiddetti AUTORI CONCETTUALI di quegli spot che vediamo alla tv, per intenderci.

Quando mi ha detto che mestiere fa, gli ho fatto alcune domande e adesso vi riporto a braccio alcune sue frasi:

sesso e pubblicità

“Le parole d’ordine del momento sono RIBELLIONE e LIBERTÀ, sono utilizzabili su un target molto ampio, dai 18 ai 60 anni. Oggi vendi qualsiasi cosa associandolo al concept ribellione/libertà, cioè l’affermazione di se stessi disobbedendo alle regole della famiglia, della società e della religione. La religione magari non la nomini esplicitamente, ma se sei uno bravo la metti fra le righe con delle allusioni. Comunque la ribellione alla religione tira già di meno, perché la religione qui da noi è molto in calo, funziona di più la ribellione agli schemi sociali/familiari. In altri paesi invece la religione è ancora molto forte”.

“Perché, secondo te funzionano così bene ribellione e libertà?”
“In questo momento se parli di ribellione e di libertà vendi, perché la gente non vuole più saperne di chiesa, regole morali e regole sociali. È qualcosa che c’è nell’aria. Le persone si sentono ingabbiate dalla famiglia e dalle regole sociali e non vedono l’ora che qualcuno prometta loro la libertà. Funziona anche con la SICUREZZA, perché entrano in gioco le paure, ma a me piace di più lavorare sul senso di libertà. Magari tu puoi comprendere meglio di me quali sono le ragioni profonde. Noi dobbiamo solo intuire cosa vuole la gente in un dato periodo storico e relativamente a un target. Come ti dicevo, se ti sposti di continente possono non valere più le stesse strategie. Ma ribellione e libertà, qualunque cosa vogliano dire per le persone, oggi funzionano comunque, anche in nazioni molto diverse dalla nostra. In ogni caso, a noi non interessa cosa significa davvero LIBERTÀ, a noi interessa creare l’associazione con il prodotto che le persone devono comprare.

sesso e pubblicità

La libertà di poter fare sesso con persone del tuo stesso sesso, la libertà di non seguire le aspettative che la tua famiglia ha su di te, la libertà di poterti vestire come vuoi, e così via. Mandi questo messaggio di libertà e poi ci associ il prodotto. Il collegamento viene fatto in automatico dal nostro subconscio. Tanti usano il sesso, ha sempre funzionato e funziona ancora, ma secondo me sono pubblicitari di serie b, i mestieranti, quelli senza idee. Metti un culo e uno sguardo ammiccante in copertina e i giorni successivi vendi una certa percentuale in più. A me non piace usare il sesso, allora uso la psicologia sociale. Far vedere i culi per vendere una macchina o un gelato è sullo stesso livello della dottoressa in camice bianco che sorride tenendo lo spazzolino in mano!”

“Ma secondo te è tutto finto o c’è qualcosa di reale?”.
“Beh... come tu insegni... è tutto finto. Nello spot il 35enne con la barbetta – perché oggi il 35enne deve avere la barbetta – si ribella al suo capufficio, butta giacca e cravatta e sale sulla sua macchina nuova verso un orizzonte di libertà. Nella realtà se vuole permettersi le rate della macchina deve continuare a fare tutti i giorni il suo lavoro di merda, altro che ribellione. PER POTERSI PERMETTERE IL PRODOTTO, RINUNCIA PROPRIO A QUELLA LIBERTÀ CHE LA PUBBLICITÀ DEL PRODOTTO GLI PROMETTE”.

sesso e pubblicità

La pubblicità è una trappola geniale. Ma non è la vera colpevole, perché in fondo utilizza esclusivamente le nostre debolezze. Se tu possiedi un’idea infantile, ORIZZONTALE, di libertà, è anche giusto che la vita ti punisca togliendotela proprio mentre cerchi di raggiungerla.

Le persone provano al loro interno questo desiderio di libertà, che in verità è una spinta dell’anima, ma la società indirizza questo desiderio dentro i binari della personalità, del consueto, del conosciuto. Ma dentro questi binari, nel mondo della personalità, più cerchi la libertà più ti intrappoli con le tue stesse mani. OGGI TUTTI SEMBRANO RICCHI, PERCHÉ TUTTI COMPRANO A RATE. Non solo la macchina, ma anche la vacanza estiva costosa te la puoi permettere con un finanziamento. Come mi disse in maniera magnifica il pubblicitario: per poterti permettere un prodotto che ti promette libertà, rinunci sempre di più alla tua libertà. Divieni, cioè, SEMPRE PIÙ SCHIAVO DEL SISTEMA A CUI TI VUOI RIBELLARE.

La ribellione più importante è quella del Cuore. La vera trasgressione rispetto alla società è, per esempio, amare qualcuno senza pretendere nulla in cambio, solo così si conosce l’autentica libertà. La vera trasgressione è darsi in maniera incondizionata, solo così incontreremo l’autentica abbondanza nella nostra vita.

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Poi, bisogna distinguere tra libertà dell’anima e libertà dell’apparato psicofisico. Non esiste libertà della personalità, ma solo libertà DALLA personalità. La vera libertà consiste nel decidere quando arrabbiarsi e quando no, quando eccitarsi sessualmente e quando no. La disciplina sull’apparato psicofisico dona L’AUTENTICA LIBERTÀ, altrimenti sei sempre schiavo dei tuoi istinti e dei tuoi meccanismi irrisolti, i quali agiscono al tuo posto e ti fanno credere di essere stato tu a scegliere di sposare quel partner o comprare quella casa.

La versione di libertà che promette la pubblicità/società è ORIZZONTALE, mentre la libertà che si conquista identificandosi con l’anima è VERTICALE.

[perdonate la carrellata di manifesti pubblicitari a sfondo sessuale, ma sono così divertenti che non ho resistito!]

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

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di Salvatore Brizzi