1) Primo fraintendimento. Credere che il Corso di Risveglio si chiami così perché alla fine si diventa risvegliati, illuminati o iniziati. Il corso vi insegna a lavorare su di voi stessi in maniera corretta e non pericolosa. Alla fine del corso avete tutti gli strumenti – sia intellettuali che pratici – per farlo in maniera autonoma per il resto della vostra incarnazione. TUTTI SONO PIÙ RISVEGLIATI ALLA LORO ANIMA rispetto a quando hanno iniziato il corso, ma il livello di apertura della coscienza che ciascuno raggiunge è un fatto personale. Quando frequentate un corso di chitarra, lo fate per imparare a suonarla bene, ma il fatto che riusciate a diventare come Eric Clapton o Keith Richards non dipende dal vostro insegnante di chitarra. Quando frequentate un corso di arti marziali, lo fate per imparare bene le tecniche di combattimento, ma il fatto che riusciate a diventare come Bruce Lee o Chuck Norris dipende dalle vostre qualità, non dal numero di lezioni che frequentate.
Se tutto va bene (ma deve andare proprio bene) al termine del Corso di Risveglio diventate NORMALI, non illuminati.
2) Secondo fraintendimento. Credere che si debba vedere da subito la bellezza in ogni cosa. Vi riporto il commento di un utente che ben rappresenta il pensiero medio di chi pratica il lavoro su di sé: «Mi domando ancora, cosa ci sia di bello ad esempio in una guerra, e ancora di più in una guerra ignobile come quella di questi giorni in Palestina, dove migliaia di vite umane sono state brutalmente assassinate (ultimo documento ONU di questa settimana parla di 7000 vittime tra i civili di cui 2900 bambini)».
Non ho idea di chi abbia detto a questo signore (o signora) che deve sforzarsi di vedere bella la guerra e gli stupri, ma so per esperienza che, anche se nessuno glielo ha mai detto, questo è di norma ciò che si capisce quando non si possiede una sufficiente gestione del piano mentale e si vuole comunque frequentare un corso di espansione della coscienza. Ciò che viene spiegato dagli istruttori del Corso di Risveglio è che il mondo è bello, ma noi siamo ciechi e quindi lo vediamo brutto. Chi lavora seriamente su di sé, ha preso consapevolezza del fatto che il mondo gli appare brutto solo in quanto non ha ancora sviluppato “occhi per vedere”, non perché il mondo sia davvero brutto. In ogni caso, nessuno lo può obbligare a vedere bello ciò che ancora non può percepire come bello. DEVE SFORZARSI DI VEDERE BELLI I SUOI GENITORI, IL SUO EX PARTNER O SUA SUOCERA, NON LA GUERRA O LA FAME NEL MONDO. Vedrà la bellezza del mondo, quando entrerà progressivamente in un differente stato di coscienza. NESSUNO PUÒ COGLIERE LA BELLEZZA DEL MONDO ATTRAVERSO LA MENTE. Imporsi di vedere la bellezza è inutile, così come è sintomo di malcomprensione la frase: “Non riuscirò mai a vedere belle certe cose!”. Nessuno te lo ha chiesto.
3) Terzo fraintendimento. Credere che per diventare spirituali non si debbano provare emozioni negative. Anche in questo caso, nessuno ha mai detto che sia sbagliato provare rabbia o ansia o paura, tuttavia... questo è ciò che spesso le persone capiscono. E i primi mesi, è anche normale che sia così, perché gli allievi tendono a interpretare tutto ciò che viene loro detto, secondo i vecchi schemi di pensiero. Noi non diciamo di non provare emozioni negative, bensì di OSSERVARE IN STATO DI PRESENZA le emozioni negative, in quanto il »ricordo di sé« consente di trasmutare gli atomi di cui tali emozioni sono costituite: il Piombo che diviene Oro.
4) Quarto fraintendimento. Non giudicare significa permettere qualunque nefandezza. Alcuni allievi credono che non giudicare un ladro implichi il fatto di non poterlo arrestare. Ovviamente non è così. Noi diciamo come lavorare su di sé, ma non diciamo come dovete comportarvi in ogni singola occasione, né diciamo come ci comportiamo noi, in quanto ogni situazione è unica e non è possibile pianificare una reazione standard. Sarà l’intuizione a guidarvi di volta in volta. Non è essenziale ciò che fate, ma la profondità della Presenza che riuscite a produrre in quella situazione.
5) Quinto fraintendimento. Il non attaccamento alle cose e alle persone significa fregarsene di quelle cose e di quelle persone. Il fatto che io non provi attaccamento per la mia automobile non significa che io la lasci incustodita. Voi lascereste mai incustodita una Suzuki Samurai degli anni ’90? Non avere attaccamento al denaro non significa essere poveri. Non avere attaccamento alla moglie non significa... ... (ci siamo capiti). Vivere nel qui e ora non significa permettersi di arrivare in ritardo agli appuntamenti. E così via... (ma è possibile che io debba ancora spiegarvi queste cose?).
6) Sesto fraintendimento. Creare un testimone per osservare la propria sofferenza, dà origine a una pericolosa scissione al proprio interno. Non è vero. Se il testimone viene creato in maniera corretta – SENZA GIUDICARE ciò che vede – allora avviene una SANA SCISSIONE tra le manifestazioni della macchina biologica e il nostro SENSO DI ESSERCI, ossia ciò che realmente siamo. La “pericolosa scissione” avviene quando è una parte della mente a giudicare un’altra parte della mente... oppure una parte della mente che giudica le emozioni che non ci piacciono. Per questo motivo L’AUTO-OSSERVAZIONE VA SEMPRE CONDOTTA IN SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO. Il testimone osserva e basta, tutte le volte che se lo ricorda (ritorniamo al famoso »ricordo di sé«). Ricordiamoci sempre che il nostro scopo è ENTRARE NELL’EMOZIONE, non separarcene. Dobbiamo imparare a SOFFRIRE IN MANIERA CORRETTA, non a rifuggire la sofferenza. Ma se voi capite il contrario...
7) Settimo fraintendimento. La personalità è un ostacolo al risveglio e il corpo è il nostro nemico. Se avete pensato qualcosa del genere, avete un problema piuttosto rilevante di accettazione di voi stessi, in quanto in nessun Corso di Risveglio viene passata un’informazione del genere... e aggiungerei... ovviamente. Direi che non è il caso di commentare oltre questo punto. Vi rimando a ciò che ho già detto nel Sesto Fraintendimento.
Un meccanismo che ho rilevato spesso in questi anni, riguarda il fatto che attribuiamo a tutti, in maniera oggettiva, un’incapacità che è solo nostra. Detto in altri termini: “Se questo insegnamento non ha funzionato per me, allora non può funzionare per nessuno. È l’insegnamento ad avere qualcosa che non va, altrimenti dovrei già essere illuminato!”
In realtà stiamo parlando di un banale meccanismo egoico: a causa del mio amor proprio, non potrò mai ammettere di non essere in grado di fare qualcosa, quindi devo dare la colpa all’istruttore, all’insegnamento, al fatto che in sala faceva freddo, al fatto che nella mia città ci sono troppe persone addormentate, alle scie chimiche, ecc. ecc.
Un insegnamento può semplicemente non essere adatto a voi, ma non per questo significa che non abbia un’ORIGINE SACRA e una grande utilità per molte persone IN QUESTO PARTICOLARE PERIODO STORICO. Come ho già detto altre volte, l’insegnamento di cui noi ci facciamo veicoli è in assoluto IL PIÙ ADATTO PER LE PERSONE CHE SI SONO INCARNATE IN OCCIDENTE IN QUESTO PERIODO STORICO E VOGLIONO DIVENTARE PIÙ SVEGLIE. In India è diverso e mille anni fa era diverso. L’insegnamento trasmesso in questa particolare forma è FORTEMENTE VOLUTO DAI MAESTRI.
Ma se vogliamo cercare il fraintendimento dei fraintendimenti (il Fraintendimento nr. 8), quello che sta alla base dello stesso lavoro su di sé, lo possiamo esprimere con queste parole: le persone tentano di seguire un insegnamento utilizzando solo la mente, non riescono cioè a capire che L’AUTENTICA COMPRENSIONE PUÒ AVVENIRE UNICAMENTE IN UNO STATO DI COSCIENZA NON ORDINARIO. Finché siete nella mente, potete solo avere FEDE e proseguire nel vostro lavoro, nella speranza di poter un giorno ESPERIRE ciò che vi sto dicendo. Come si può cogliere la bellezza del mondo NON POTETE CAPIRLO, è inutile che ve lo chiediate, perché ve lo state chiedendo con la mente. La mente con cui cercate di comprendere le mie parole, non può comprendere le mie parole.
Vi sembra un paradosso? Avete ragione.
Salvatore Brizzi
[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]
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