La Porta d'Oro: Achille Lauro

Non voglio dare adito a fraintendimenti. Credo vi siate accorti che ogni tanto prendo di mira un cantante o una categoria sociale e ironizzo su di loro. L’ho fatto soprattutto in passato con i giornalisti sportivi, ma anche con Raf, Nek, J-Ax, Fedez, Mahmood... e di recente con Achille Lauro. Non lo faccio perché penso effettivamente male di questi personaggi, ma semplicemente per mettere l’accento sulla pochezza dell’arte di oggi e, in particolare, di come la musica umana negli ultimi secoli sia passata da Beethoven a Fedez nell’indifferenza quasi totale.

So bene che non sono questi personaggi i veri responsabili dello SVUOTAMENTO delle performance artistiche, poiché è questo periodo storico crepuscolare che, fra le altre cose, rende priva di reale contenuto anche l’arte. Gli attuali artisti – di tutti i campi, non solo della musica – sono l’effetto, non la causa di questo svuotamento. Lo stesso vale per la politica, la scienza e la religione: dovunque mancano persone ispirate, dovunque c’è assenza di DIREZIONE e troneggia il RELATIVISMO: va tutto bene in riferimento ai gusti di una data epoca.

Il vero scopo dell’arte, secondo l’antica scienza dell’anima, dovrebbe essere LA GLORIFICAZIONE DELLO SPIRITO e non l’esternazione degli stati emotivi dell’artista oppure un qualche genere di denuncia sociale. Lo spirito però, nell’ultima fase d’un ciclo storico, non va molto di moda... nemmeno fra i preti delle varie religioni, che ne dovrebbero essere i custodi.

Diverso tempo fa mi ero informato su Achille Lauro (al secolo, Lauro De Marinis, classe 1990) e avevo visto alcune sue interviste. Nei suoi primi interventi mi è apparso impacciato ed emozionato dal punto di vista della personalità, spesso sbirciava la telecamera (è una cosa che in televisione non si fa), ma allo stesso tempo ho sentito una sicurezza interiore eccezionale, una sicurezza ancorata all’anima, non la finta sicurezza appiccicata alla personalità che sfoggiano coloro che invece profondamente sono insicuri.

Lancia messaggi puerili, da adolescente con i brufoli, ma allo stesso tempo esprime un’eleganza e una raffinatezza che sono difficili da trovare in un mondo di cafoni. Entrambe sono qualità dell’anima. Sfodera un’immagine per nulla originale (ma che lo diventa se rapportata alla piattezza moderna), un’immagine che ha preso un po’ da David Bowie e molto da Renato Zero, ma l’ha fatta pienamente sua e dà la sensazione di saperla sostenere. Vengo a sapere che scrive libri e ha creato delle opere artistiche digitali durante una serata dal vivo, che poi sono state vendute a 100mila dollari, devoluti in beneficienza a un reparto di cardiochirurgia infantile di Milano.

Molti di voi mi hanno chiesto di scrivere un commento dopo la sua esibizione a Sanremo di quest’anno, indignati dalla sua presunta blasfemia e dell’incitamento al satanismo. «Brizzi... Brizzi... guardati l’esibizione di Achille Lauro. Il satanismo è arrivato a Sanremo!» Ho visto il video, alla fine dell’esibizione il nostro De Marinis improvvisa una sorta di battesimo versandosi dell’acqua in testa. Non ci ho trovato nulla di blasfemo. Ho letto il testo della canzone: niente di intelligente, ma niente di satanico. Sembrano i pensieri confusi di un soldato a cui è esplosa una granata vicino alla testa... d’accordo... però voi newageisti vedete complotti e satanismo ovunque... tranne che dove realmente c’è! La gag di Fiorello, quella sì che è stata satanista, ma il discorso sarebbe troppo lungo...

Mi auguro per il nostro giovane De Marinis che i suoi testi migliorino nei prossimi anni. Cosa diventerà e come evolverà lo vedremo in futuro, ma il motivo per cui ho scritto questo post non è lui in particolare, l’ho scritto per rendervi consapevoli del fatto che una battuta su un cantante non vuole essere – almeno nel mio caso – un giudizio negativo su quel personaggio in particolare, semmai una battuta sarcastica su un fenomeno sociale, per esempio, su ciò che è diventata la nostra musica o il nostro giornalismo. UN PERSONAGGIO PUBBLICO PER ME È UNICAMENTE UN SIMBOLO di qualcosa che sta accadendo alla nazione o al pianeta, per conoscerlo davvero dovrei frequentarlo.

Test finale numero uno. Avete pensato una frase come: "Ma allora Brizzi è a favore o contro il De Marinis? Possiamo seguirlo oppure no? Da questo articolo non si è capito molto bene."?

Test finale numero due. Quando ho scritto: “Nei suoi primi interventi mi è apparso impacciato ed emozionato” quanti di voi hanno sentito che nell’essere impacciati in televisione c’è qualcosa che non va e quanti di voi si sono inteneriti perché l’hanno percepito come qualcosa di bello?

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

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