La Porta d'Oro: Sull'amicizia

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

(Gv 15,9-17)

Ho già parlato dell’amicizia in un mio vecchio articolo del 2014 (Voi siete miei amici), che iniziava citando questo stesso passo del Vangelo. Oggi voglio fare un breve approfondimento.

L’AMICO – a differenza di quanto si crede – È QUALCUNO CHE NON DEVE FARE NIENTE PER ME. La famosa frase: “Il vero amico si vede nel momento del bisogno” per me non ha senso. L’amicizia vista come un baratto (io faccio qualcosa per te e tu fai qualcosa per me) è l’amicizia all’ottava bassa, cioè l’amicizia secondo le logiche primitive della personalità. Questo genere di amicizia un giorno non esisterà più.

Se decido di essere tuo amico, tu resti comunque libero di fare quello che vuoi. Non mi devi qualcosa per il solo fatto che io ho deciso di essere tuo amico.

Non mi sentirete mai pronunciare una frase come: “Io ho fatto tanto per te, ma adesso che per una volta sono io a chiederti qualcosa... tu non ci sei. Allora non mi sei mai stato amico!”

Gesù bussa alla nostra porta per bastonarci uno a uno

Quando faccio qualcosa per aiutare qualcuno, non mi aspetto un ringraziamento e non è certo per questo che lo faccio. Spesso le persone, senza volerlo – poiché in realtà tutto da parte loro viene compiuto senza una reale volontà – mancano di riconoscenza. Sappiate che questa è la norma, non l’eccezione. Tu le aiuti e loro parlano male di te. Non avete mai sperimentato questa circostanza? Probabilmente è capitato anche a voi di non essere riconoscenti... e nemmeno ve ne siete accorti. Perché è così che di solito accade.

La mia amicizia è per sempre. E tu non puoi fare nulla per interromperla. Possiamo anche decidere di non vederci più, perché i rapporti umani mutano con il tempo, tuttavia ciò che provo nel Cuore non mi può essere tolto e non subisce ripensamenti.

Non è bello potersi sentire amici di qualcuno... e allo stesso tempo continuare a sentirsi liberi? Dovrebbe funzionare così anche in amore. E non è forse l’amicizia una forma d’amore? Stiamo parlando d’un sentimento che è anche un modo d’intendere la vita. L’amicizia non è un rapporto dare-avere. Essa appartiene alla sfera del Cuore.

Rimuovete il baratto dall’amicizia.

Salvatore Brizzi

NON DUCOR DUCO

(non vengo condotto, conduco)

È FINALMENTE USCITO IL

MANUALE DI INSURREZIONE

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