Nei giorni scorsi ho scritto un paio di tweet sul tema del denaro. Il primo sul quale mi è stato chiesto di essere più chiaro è questo:
«Noi siamo depositari del denaro, non possessori. Il denaro non può mai essere realmente posseduto. Ma se noi non rinunciamo al senso del possesso... un piccolo gruppo di persone continuerà a possedere tutte le ricchezze del pianeta. Lo so, è un paradosso, eppure funziona così.»
Fidus (Hugo Höppener), “Jugend”, 1900
Credo sia evidente a chiunque porti avanti un lavoro
su di sé in maniera seria che niente può essere realmente posseduto da un
essere umano. Né il denaro, né il partner, né i figli, né il suo stesso corpo. Ciò
che non dipende da te, non può essere tuo. Dipende forse da voi (intesi come
personalità) se i vostri figli saranno in salute domani? Come si dice nei
Vangeli, tutto ciò che può essere rubato oppure può essere soggetto a
consumazione... non è nostro, per definizione!
Tutto ciò che può essere considerato nostro – in quanto siamo noi stessi – è l’anima, ossia quella sensazione di esserci che ci accompagna fin da quando siamo diventati coscienti di esistere. Questa sensazione non è mutata nel tempo e non muterà mai, non è mai stata bambina e non sarà mai vecchia. Nella misura in cui ci identifichiamo con essa, infatti, non percepiamo il nostro invecchiare.
Sentire di essere DEPOSITARI e non POSSESSORI dei beni materiali è molto importante, poiché cambia il nostro rapporto con la ricchezza. Ci si sente più rilassati e si perde la sensazione di “avere qualcosa da perdere”. Guarda caso... quando si vive con questa sensazione, le ricchezze aumentano davvero.
La sensazione di poter possedere qualcosa è invece un vero e proprio disturbo della psiche, il quale porta a pensare che le ricchezze del pianeta siano nelle mani di poche famiglie di grandi finanzieri, mentre gli altri esseri umani ristagnano nella semi-povertà o nella povertà totale. Sono io il primo a riconoscere l’effettiva esistenza di queste famiglie, tuttavia esse non possiedono nulla e non possono disporre della mia ricchezza. Possono gestire una maggiore quantità di denaro semplicemente perché la loro missione è differente dalla nostra, ma la quantità di denaro di cui noi possiamo disporre dipende da noi – ossia, dal nostro atteggiamento verso l’esistenza e dalla nostra specifica missione nella vita – non certo da loro (spiego tutto in La via della Ricchezza).
Loro si possono permettere di pensare di possedere qualcosa unicamente perché sono in sintonia con il loro attuale livello di coscienza. Noi non possiamo, perché invece non saremmo in sintonia con il nostro livello di coscienza. In pratica, sentire il senso del possesso significa anche ammettere l’esistenza di alcune famiglie che possono sottrarci la ricchezza. CI POSSONO SOTTRARRE QUALCOSA, SOLO SE PENSIAMO CHE SIA NOSTRO. QUANDO NIENTE VIENE PERCEPITO COME NOSTRO, NESSUNO CI PUÒ SOTTRARRE QUALCOSA.
Il secondo tweet in questione è questo:
«L’esistenza è costruita in modo che veniamo premiati se siamo utili gli uni agli altri. Questo significa che il denaro che ricevi è proporzionato a quanto utile sei a qualcuno grazie a ciò che fai e a ciò che produci. Questo, ovviamente, vale anche per gli spacciatori.»
L’esistenza non tiene conto dei nostri buoni propositi, ma solo dei nostri risultati: se con il nostro lavoro, i nostri prodotti, i nostri servizi... siamo utili a tante persone, guadagneremo tanti soldi. La persona che non ha soldi, non sta offrendo un buon servizio a nessuno, ossia non c’è nessuno che beneficia del suo lavoro. Questa è una legge che vale indipendentemente dall’apertura del Cuore: se nel mondo ci sono tanti drogati e tu sei un mafioso che organizza lo spaccio della droga... farai un sacco di soldi. Se nel mondo ci sono tante persone che vogliono spendere poco per mangiare cibo di bassa qualità, farai un sacco di soldi con i fast food.
Quella del karma è un’altra questione. Se tu vendi droga o sfrutti le prostitute anziché scrivere romanzi d’avventura per bambini o fare il cantante lirico... fa la sua brava differenza! In tutti i casi stai immettendo nell’universo un’energia che poi ti tornerà indietro. Con la droga, la prostituzione, i farmaci e il cibo scadente si fanno un sacco di soldi, ma se poi sei sempre malato o depresso o sei costretto a passare degli anni nascosto in un bunker per paura di essere preso dalla polizia, il problema è tuo. Sta a te decidere cosa fare della tua vita. In ogni caso, ciò che conta ai fini di ottenere successo economico è che tu risponda ai bisogni di qualcuno. La vita premia chi è utile a tante persone. Se offri dei servizi utili a miliardi di persone (mi vengono in mente Amazon, Facebook o Microsoft) è giusto che tu sia tra gli uomini più ricchi del pianeta. Anche questo tema è trattato nel mio La via della Ricchezza.
Ecco, ho voluto spiegare un po’ meglio il significato di quei tweet, per non alimentare fraintendimenti.
Salvatore Brizzi
[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]
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