Tra le varie – e previste – follie sociali che si stanno manifestando in quest’ultimo scorcio di ciclo storico (la cosiddetta età dei Pesci) possiamo ravvisare il tentativo di ipotizzare e poi far accettare alle masse una sorta di astratta “uguaglianza fra maschio e femmina”. Ovviamente, l’errore concettuale che si trova alla base di questo modo di ragionare è che ci sia qualcosa di sbagliato nelle differenze.
Così come si rifiuta l’esistenza delle differenti razze, sia fra gli umani che fra gli animali (la pseudo-scienza è arrivata ad affermare anche questo!), si vogliono annullare le differenze fra le nazioni (a partire dall’alimentazione e dalla lingua parlata, che presto sarà l’inglese per tutti), fino a far scomparire la differenza più importante, quella fra i due sessi. Non mi stancherò mai di dire che i veri razzisti sono coloro che vogliono sopprimere le differenze anziché esaltarle, semplicemente perché, a un livello profondo, ne hanno paura.
Considerare qualcuno “diverso”, non implica il considerarlo inferiore o indegno, in quanto proprio la diversità fa parte integrante della bellezza. Chi spera di far scomparire i problemi del mondo insegnando ai figli che “non esistono differenze”, ha un problema di razzismo lui per primo... e in realtà sta peggiorando la situazione sociale di questo pianeta.
Su un piano archetipico, il maschio e la femmina sono due universi differenti.
La donna è colei che porta una nuova vita dentro di sé per nove mesi. La donna partorisce. Questa esperienza fa sì che le femmine posseggano capacità di percezione della realtà totalmente diverse e che le disuguaglianze fra maschio e femmina non possano essere abolite, nonostante gli attuali ridicoli tentativi che si muovono in questa direzione. L’energia archetipica femminile è ben rappresentata dalla coppa e possiede queste caratteristiche: è ACCOGLIENTE, INCLUSIVA, INTUITIVA, COLLABORATIVA, SINTETICA.
L’energia archetipica maschile è rappresentata dalla spada (o dalla bacchetta). Essa è PENETRANTE, SEPARATIVA, RAZIONALE, COMPETITIVA, ANALITICA. Nessuna delle due energie è sbagliata, entrambe hanno un senso e risultano indispensabili nell’equilibrio cosmico.
La donna non è fatta per giocare a calcio, saltare con l’asta, combattere su un ring o competere nel mondo della finanza. Questo non significa che non possa svolgere questi mestieri, ma solo che è estremamente improbabile che riesca a svolgerli esprimendo un’energia femminile, anziché snaturarla per somigliare sempre di più ad un maschio. Viene ritenuta una “conquista sociale” il fatto che una donna possa giocare a calcio o fare il soldato... invece si tratta delle Forze dell’Asservimento in azione.
L’aborto,
per esempio, è una perfetta espressione dell’energia maschile: «io decido cosa
è meglio per me e per l’anima che vuole incarnarsi». La gravidanza – anche quando
concerne un bambino inaspettato – rappresenta invece l’energia tipica dell’accoglienza
femminile: «Signore, fai di me ciò che vuoi. Sia fatta la Tua volontà, non la
mia». L’energia che ci induce a trasformare il pianeta in funzione dei nostri
bisogni, è la stessa energia che ci porta a decidere chi deve incarnarsi e chi
no. Il maschio vuole piegare alla sua volontà la natura. Anche se può sembrare
il contrario, non sto parlando male delle donne che fanno il soldato e non sto
parlando male dell’aborto, in quanto a ogni periodo storico corrispondono
determinate, inevitabili condizioni sociali, le quali sono perfette per quel
periodo. Non vorrei che qualcuno si sentisse in colpa. Giudicare non è il mio intento.
Il medesimo discorso vale, ovviamente, per quanto concerne il lavoro su di sé. Oggi non si compie alcuna distinzione fra maschio e femmina nell’ambito d’un percorso spirituale, ma sapete quale era la modalità di lavoro su di sé nei tempi antichi, durante la pre-storia? La donna evolveva grazie all’ADORAZIONE da parte dell’uomo. L’uomo lavorava su di sé utilizzando la volontà, mentre la donna SERVIVA il suo compagno e lo SOSTENEVA nel suo intento, mentre a lui veniva richiesto di entrare in uno stato di ADORAZIONE per la sua compagna. Lei evolveva nel SERVIZIO e grazie all’energia di ADORAZIONE che proveniva da lui. Infatti, il maschio doveva svolgere esercizi che implicavano l’utilizzo della volontà, la femmina no.
Tutto questo valeva nelle condizioni ideali esistenti ai tempi della “storia prima della storia”, ossia l’“Egitto prima delle sabbie”. Ciò varrà anche in futuro, nella nuova era che ci attende. Il periodo di caos, nel quale le donne vengono equiparate agli uomini, concerne solo il tempo presente, giusto qualche decennio di follia.
Dal momento
che le donne negli ultimi decenni si sono mascolinizzate e hanno cominciato a
competere con gli uomini – anziché affermare la propria differenza – è giusto
che anche il lavoro su di sé abbia assunto delle connotazioni tipicamente
maschili, a cui anche le donne si stanno adeguando. Non è un caso che queste
anime abbiano deciso di incarnarsi proprio nell’attuale periodo storico. Questo
è il motivo per cui io stesso, all’interno dei miei corsi, non differenzio il
percorso maschile da quello femminile. Non ci sono ancora uomini in grado di
entrare in uno stato di ADORAZIONE per la propria compagna e non ci sono ancora
donne capaci di SERVIRE in maniera consapevole, cioè senza scadere nella
sottomissione al proprio compagno. Il servilismo è l' "ottava bassa" del Servizio.
Credo che pochi riusciranno a interpretare in maniera corretta l’intento di questo articolo (forse è prematuro), tuttavia, nonostante sia tutto perfetto così come sta accadendo, oggi ho sentito che è giunto il momento di parlare di questa importante differenza tra maschi e femmine.
Salvatore Brizzi
[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]
DIARIO DELL’ALCHIMISTA
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LE SETTE INIZIAZIONI E COME PREPARARLE
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