Voglio dedicare questo articolo all’interpretazione del Salmo 23 di Davide,
uno fra i più belli e famosi dell’Antico Testamento. Un Salmo che dopo migliaia
di anni è ancora capace di ispirare le coscienze.
Questo è il testo:
«Il
Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni».
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni».
«Il Signore è il
mio pastore: non manco di nulla».
L’apertura del Cuore e l’espansione della coscienza che ne deriva, fa sì
che io mi senta guidato da Dio in tutte le mie azioni. Questo è il significato
del sentire Dio come il proprio pastore. Non ha nulla a che vedere con la
sottomissione a un’entità superiore, perché nel momento in cui mi identifico
con la mia anima quell’entità la sento al mio interno.
L’ammissione che la vera saggezza si trova in Lui e non in me, mi fa desiderare
di elevare la mia anima fino a Lui... per essere condotto sul giusto sentiero. Ed
Egli guiderà il mio pensiero e la mia mano. La Sua azione è perfetta e mi
condurrà dove meglio posso servire e dove meglio posso crescere. Signore fa che
io sia una benedizione per il prossimo.
Non temo
più l’errore, perché le mie idee sono le Sue idee e le mie decisioni sono le
Sue decisioni. Nell’essere Suo servitore io mi glorifico e mi metto al riparo.
Nell’essere tutt’uno con la mia anima e con Dio, sento il
Cuore entrare nell’abbondanza. Allora è normale per me affermare: non manco di
nulla. Il Signore vuole che io sia veicolo di prosperità e non di mancanza.
Cos’altro potrei volere di più, che Lui già non vuole per me?
L’abbondanza dell’Universo non ha fine. E Dio la mette a nostra
disposizione tutta... ogni giorno. Ogni mattina Egli attende il nostro
risveglio con le mani ricolme di doni, ma noi possiamo cogliere solo ciò che
siamo in grado di dare.
Anche in mezzo alla carestia io sarò prospero, perché
ricolmo del desiderio di servirLo. Giuro di accogliere l’abbondanza tutti i
giorni della mia vita e in ogni campo del mio agire.
«Se dovessi
camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il
tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza».
L’apertura del Cuore mi permette di sentirmi sicuro anche
nelle zone più malfamate di una città, poiché la sicurezza che deriva
dall’anima mi fa sentire a casa mia ovunque. Il Suo caldo abbraccio mai mi
abbandona e io avanzo senza timore, facendo da guida per chi mi segue
attraverso le tenebre. Sono avvolto e protetto dalla Sua onnipotenza.
Il male non esiste. Il male non è una persona o una
situazione. Esso è un difetto del mio sguardo che si verifica quando smetto di tenere
il mio sguardo focalizzato su Dio. Giuro che da oggi vedrò unicamente Dio in
tutte le cose e tutte le persone e mi sentirò sempre al sicuro.
«Felicità
e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella
casa del Signore per lunghissimi anni».
Il mio Cuore mi fa sentire Dio e questo sentire mi dà felicità
e grazia ad ogni istante. Avere il Cuore aperto significa abitare nella “Casa
del Signore” o dimorare nel “Regno dei Cieli”. E chiunque entra in contatto con
me sente il Fuoco della Casa del Signore e sa che non viene da me, ma viene da
Dio.
Giuro di lasciar andare ciò che ero ieri e di non aver paura
di ciò che verrà domani, poiché solo il presente esiste e il presente è di Dio.
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Salvatore
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