La Porta d'Oro: Siamo noi a scegliere la nostra vita

Nessuno ci ha imposto qualcosa.

Il corpo che abbiamo, i nostri genitori, il tipo di società in cui viviamo, il periodo storico in cui siamo nati, la religione nella quale siamo nati, anche il fatto di essere stati battezzati o meno... Tutte queste cose ed altre ancora sono state determinate esclusivamente da noi, ossia dalla volontà della nostra anima di acquisire un livello maggiore d'amore a ogni incarnazione.

Solo un essere umano che non sente più di essere un’anima può convincersi che sia accaduto qualcosa di sbagliato nel suo processo d’incarnazione. Tutto dipende da questo: vi sentite anime o pezzi di carne?

Può darsi che a qualcuno non vada a genio la sua nazione, il fatto di appartenere a una certa religione o addirittura il suo stesso corpo, ma questo è un problema di ordine mentale, non una possibilità reale. È vero che nella società di oggi si tende ad avvalorare la teoria secondo cui uno può nascere con il sesso sbagliato o dentro una cultura sbagliata, ma questa visione non rispecchia quella che è la realtà dai fatti, esperibile da chiunque si prenda la briga di lavorare su di sé. Per esempio, se nasciamo all'interno d'un contesto religioso cristiano, anziché seguire la spinta al rifiuto (che solitamente non nasce da questioni religiose, bensì da dinamiche psicologiche che coinvolgono i rapporti con i nostri genitori) e decidere di diventare buddisti o atei, magari sarebbe più proficuo indagare meglio le possibilità di questa religione e scoprire perché ci siamo incarnati cristiani, ossia perché la nostra anima ha ritenuto che il percorso cristiano fosse il migliore relativamente alla nostra evoluzione personale. Lo stesso dicasi per il rapporto con il proprio corpo: quando abbiamo un rifiuto per il nostro genere (valgono le stesse considerazioni fatte per la religione: è un rifiuto verso il mio sesso o verso mia madre?), anziché cambiare sesso attraverso un'operazione, forse bisognerebbe lavorare su di sé e indagare i motivi profondi per cui nascere dentro quel corpo può portarci a un'apertura del Cuore.

Il luogo dove siamo e il corpo che ci portiamo appresso li abbiamo voluti noi, in quanto anime immortali. Solo chi ha reciso il collegamento con l’anima ha smesso di sentire la perfezione della sua situazione. E la società odierna certo non facilita tale riconnessione. Occorre tempo... ma abbiate fiducia, perché tale collegamento può sempre essere ripristinato. E questo può accadere perché in verità, su un piano più profondo, non è mai andato perduto.

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Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

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