...
continua dal postprecedente.
PRECISAZIONI SU MATRIMONIO E DIVORZIO
Il
matrimonio cristiano può avvenire una sola volta nell’ambito di un’incarnazione,
ma può avvenire più volte nel corso di differenti incarnazioni. Con quali di
questi partner un’anima resta legata?
Ovviamente
con tutti. Ma questo non implica che si debba risposare con tutti. Un ex marito
spesso diventa il padre nell’incarnazione successiva, in particolare se c’è stato
un divorzio e se i rapporti non erano stati appianati. Può anche diventare un
fratello oppure uno stretto collaboratore di lavoro. La vita fa in modo che il
rapporto prosegua di vita in vita, affinché le due anime arrivino a un certo
punto – magari dopo diverse incarnazioni – a risolvere ogni sospeso e amarsi in
maniera incondizionata. Non sempre è indispensabile che i due siano partner
perché ciò possa avvenire.
Il fatto
di poter reincontrare il vostro ex, viene percepito come una disgrazia dalla personalità
meccanica, ma come una grande opportunità dall’anima. Più questioni rimandate
in questa vita, più ne dovrete risolvere nella prossima. Niente viene annullato
dalla morte... nemmeno i contrasti con la suocera!
Anche il
matrimonio civile – così come ogni altro matrimonio – unisce due persone per
sempre, ma non con la stessa forza spirituale, la quale si produce grazie al
fatto che questo sacramento viene celebrato “al cospetto di Cristo”, in nome
dello Spirito Santo. Deve esser chiaro che è già l’amore in sé, indipendentemente
dalla celebrazione di rituali, a operare un legame perpetuo fra due anime; i
rituali fanno però la differenza, aggiungendo un “sigillo” che può essere più o
meno potente.
ORDINAZIONE
L’Ordinazione
Sacerdotale (o Ordine Sacro) è il sacramento del ministero apostolico, ossia il
rito attraverso il quale la missione affidata da Cristo ai suoi apostoli si
perpetua “sino alla fine dei tempi”. Può essere impartito solo da un vescovo. Può
essere ordinato qualsiasi battezzato di sesso maschile, celibe, che abbia
compiuto venticinque anni.
Nella fase
introduttiva avvengono, in maniera simile a ciò che avviene nel Matrimonio – ricordiamo
che Matrimonio e Ordine sono i due “Sacramenti della missione” – le
Interrogazioni e la Promessa di Obbedienza. Nella Promessa di Obbedienza il
vescovo interroga personalmente un candidato alla volta, mentre quest’ultimo
tiene le sue mani giunte nelle mani del vescovo:
«Prometti
a me e miei successori, filiale rispetto e obbedienza?»
«Lo prometto»
«Dio che ha
iniziato in te la sua opera la porti a compimento»
Durante il
successivo canto delle Litanie i fedeli si inginocchiano, mentre gli ordinandi
si prostrano a terra in segno di umiltà e di consegna totale della propria vita
a Dio. Atto simbolico di estrema importanza, in quanto il sacerdote dovrà
sottomettere la sua stessa individualità a una missione più elevata che lo
trascende.
L’Ordinazione
vera e propria è costituita di due momenti essenziali: l’imposizione delle mani
(“gesto di potere”) e la preghiera di Ordinazione (“formula di potere”).
Senza dire
nulla il Vescovo impone le mani sul capo di ogni candidato inginocchiato
dinnanzi a lui. Dopo il vescovo, il gesto viene ripetuto dagli altri presbiteri
(=preti già ordinati) presenti. Questo atto apre il canale sottile attraverso
cui avviene la discesa dello Spirito Santo.
Dopodiché
il vescovo da solo pronuncia la Preghiera Consacratoria (o “di Ordinazione”).
Essa è divisa in tre parti, quella che più ci interessa è la seconda, l’epiclesi (=invocazione dello Spirito
Santo):
«Dona,
Padre onnipotente, a questi tuoi figli la dignità del presbiterato. Rinnova in
loro l’effusione del tuo spirito di santità; adempiano fedelmente, o Signore,
il ministero del secondo grado sacerdotale da te ricevuto e con il loro esempio
guidino tutti a un’integra condotta di vita. Siano degni cooperatori
dell’ordine episcopale, perché la parola del vangelo mediante la loro
predicazione, con la grazia dello Spirito Santo, fruttifichi nel cuore degli
uomini, e raggiunga i confini della terra».
Al termine
della preghiera tutta l’assemblea risponde: «Amen», attestando in questo modo
l’avvenuta Ordinazione.
Successivamente
avvengono:
La vestizione degli abiti sacerdotali (la stola e la casula).
L’unzione crismale: incontriamo nuovamente qui l’olio crismale
che avevamo già visto nel Battesimo e nella Confermazione. Questa è una
consacrazione rituale visibile che manifesta quella interiore invisibile già
avvenuta durante la Preghiera Consacratoria. Da un punto di vista più
esoterico, il vescovo, ungendo con il sacro crisma i palmi della mani di
ciascun ne-ordinato inginocchiato davanti a lui, apre i centri sottili che si
trovano proprio al centro dei palmi. Sono quei centri che, una volta aperti,
consentono al sacerdote di praticare l’imposizione delle mani con la giusta
efficacia e non solo come vuoto gesto simbolico. Durante l’unzione il vescovo
pronuncia la corretta “formula di potere”.
Nell’Ordinazione
di un vescovo viene invece unta la sommità del capo (settimo chakra) a
testimonianza d’un collegamento più diretto con le intuizioni provenienti dall’Uno
stesso.
Consegna del pane e del vino (una patena con il pane e un calice
con il vino).
Abbraccio di Pace: il vescovo scambia con ciascun neo-ordinato
l’abbraccio e il bacio di pace. Oggi è divenuta quasi solo una consuetudine, ma
in realtà si tratterebbe d’un atto che ha una sua valenza vibratoria ben
definita: attraverso il contatto dei rispettivi chakra del cuore avviene un
passaggio energetico e le frequenze del neo-sacerdote dovrebbero allinearsi con
quelle del vescovo, per qualche secondo. È un abbraccio da effettuare con calma
e consapevolezza e non in maniera rapida e distratta.
Gesù è
stato inviato direttamente dal Padre, gli apostoli sono stati inviati da Gesù,
i vescovi sono i successori degli apostoli, i presbiteri (i sacerdoti) sono i
collaboratori dei vescovi, uniti a loro da voto di obbedienza nel ministero
sacerdotale. Sebbene esista questa promessa di obbedienza, ogni sacerdote è
chiamato a valutare le sue azioni in base alla propria coscienza, che adesso è
votata unicamente al servizio dei principi del Cristo e non può contraddirli.
Vorrei
aggiungere alcune considerazioni. Riguardo la questione del celibato, ritengo
sia cosa saggia che una persona venga chiamata a scegliere fra i due
“Sacramenti della missione”: Matrimonio oppure Ordine Sacro, in quanto, come
può testimoniare chiunque abbia una famiglia, risulta decisamente più complesso
dedicarsi in maniera completa all’assistenza dei fedeli e contemporaneamente
far funzionare tutti gli aspetti materiali d’una famiglia. Inoltre, il sacerdote – grazie alla vocazione (un’intuizione cardiaca riguardo la propria missione di vita) – sceglie di essere “sposo di Cristo” e di nessun altro, per questo motivo Ordinazione e Matrimonio si escludono a vicenda.
Per quanto
concerne l’accesso delle donne all’Ordinazione Sacerdotale, a mio parere questa
costituisce una limitazione che non ha più senso. Essa si richiama al fatto che
non ci fossero donne fra gli apostoli di Gesù, ma a tal proposito si possono
portare due obiezioni. Primo: la situazione socio-culturale ai tempi di Gesù
era completamente differente da quella attuale, per cui anche per Gesù era
difficile giustificare la presenza di donne fra i suoi discepoli e ancor di più
fra gli apostoli. Secondo: in realtà fra i discepoli di Gesù c’erano molte donne (alcune delle quali
contribuivano a finanziarlo) ed erano presenti donne (almeno una, la Maddalena)
anche fra gli apostoli, dove con questo termine intendiamo quei discepoli più
diretti, scelti da Gesù per divulgare nel mondo la sua parola. Abbiamo quindi una discrepanza fra come Gesù considerava le donne e come le ha poi considerate la Chiesa.
L‘energia
femminile, nell’era che sta entrando, soppianterà progressivamente quella
maschile. È quindi solo questione di tempo: presto le funzioni sacerdotali –
compresa la somministrazione dei sacramenti – potranno essere svolte anche
dalle donne.
...continua e si conclude nella sesta parte.
Salvatore
Brizzi
[Il mondo
è bello, siamo noi ad esser ciechi]
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