...
continua dal post precedente.
MATRIMONIO
Edmund_Blair_Leighton_La_signature_du_registre |
Il
matrimonio come istituzione è ovviamente più antico della Chiesa, cosa che vale
anche per quasi tutti gli altri sacramenti, in quanto nelle culture
pre-cristiane esistevano rituali di unione fra uomo e donna, di ammissione di
un neonato o di un giovane nella comunità, di guarigione, di accompagnamento
alla morte, di ordinazione (sciamanica piuttosto che sacerdotale). I sacramenti
rappresentano l’evoluzione e il perfezionamento di tali rituali preesistenti,
in quanto tutti permettono la discesa dello Spirito Santo sul fedele che vi
prende parte; sanciscono e rinnovano, cioè, un patto con il Cristo che prima
della sua venuta non era possibile. Quando un rituale pagano diviene un
sacramento, la sua natura vibratoria ne viene totalmente trasformata. Ecco perché
il Matrimonio cristiano non ha uguale significato e valore d’un matrimonio
tribale, indù o ebraico. Ciò vale per la Chiesa Cattolica e la Chiesa
Ortodossa, ma non per le comunità riformate, che non considerano il matrimonio
un sacramento.
Oggi va di
moda evitare il Matrimonio cristiano per sposarsi con rituali più esotici. Tali
matrimoni valgono esclusivamente come patto fra i due contraenti e fra loro e
la comunità all’interno della quale viene celebrato – nel caso del matrimonio
civile esso vale anche “di fronte allo Stato” – ma tali matrimoni non sono
avvalorati da una dichiarazione d’impegno “di fronte a Cristo” e dalla
conseguente discesa dello Spirito Santo sui due sposi. Vi ricordo che chi viene
battezzato o si sposa all’interno della comunità di Cristo – la sua chiesa (ekklesia=assemblea, comunità con
unione d’intenti) – acquista maggiori responsabilità dal punto di vista
karmico, per cui qualora non si comportasse secondo i principi di quella stessa
chiesa – i principi del Cristo – con
la quale ha stretto un patto, pagherebbe conseguenze ben più gravi rispetto a
chi non è battezzato. E questo vale anche – e ancor di più – per i componenti
dello stesso clero, i quali hanno stretto un patto ulteriore grazie al
sacramento dell’Ordinazione (che tratteremo nel prossimo post).
Il
Matrimonio, da un punto di vista esoterico, verte intorno al concetto di
“unione di maschile e femminile”, infatti lo stesso diritto canonico afferma: «...
il patto con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta
la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione ed
educazione della prole». La grazia che si riceve dallo Spirito Santo consente
l’unione delle anime dei due sposi, oltreché dei corpi astrale e mentale.
Questo, ovviamente, significa che i due sposi inizieranno insieme un percorso
di perfezionamento che a tratti sarà difficile e di non semplice elaborazione,
ma tuttavia obbligatorio dal momento
che il legame sancito “di fronte a Cristo” resta comunque indissolubile. Questo
implica che indipendentemente dall’entità delle prove cui la coppia andrà
incontro – fosse anche il divorzio – la coppia resterà unita per sempre sui
piani sottili e il lavoro procederà anche a distanza... e poi nell’incarnazione
successiva.
È bene
sapere che, da un punto di vista spirituale, sono gli sposi stessi a conferirsi
mutualmente il sacramento del Matrimonio, come è giusto che sia, in quanto solo
loro due possono prendere una decisione del genere “per la vita”. Ciò implica
che, laddove i due sposi fossero talmente consapevoli ed elevati spiritualmente
da riuscire a provocare la discesa dello Spirito Santo sulla loro unione e agire
in maniera corretta sulle vibrazioni degli oggetti (gli anelli), con le parole
di potere e con i segni di potere, non sarebbe necessaria la presenza del
sacerdote. Dal momento che ciò è pressoché impensabile nella società odierna, affinché
il patto venga effettivamente sancito “di fronte a Cristo”, la presenza del
sacerdote risulta essenziale.
Nella fase
delle Interrogazioni, che avviene prima del Consenso, il sacerdote esordisce
con la formula: «[...] siete venuti nella casa del Signore, davanti al ministro
della Chiesa e davanti alla comunità, perché la vostra decisione di unirvi in
Matrimonio riceva il sigillo dello Spirito Santo, sorgente dell'amore fedele e
inesauribile».
Dopodiché
procede con le Interrogazioni (siete venuti in piena libertà? siete disposti ad
amarvi e onorarvi per tutta la vita? siete disposti ad accogliere con amore i
figli che Dio vorrà donarvi?). Questi Sì vanno pronunciati con consapevolezza,
in quanto sono impegni che vengono presi direttamente dall’anima “di fronte a
Cristo” e di fronte alla comunità intera.
Nella fase
di Manifestazione del Consenso il prete invita i due sposi a darsi la mano
destra, dopodiché ci sono due forme possibili. Nella prima, la più classica, il
sacerdote recita per due volte la formula e i due sposi rispondono Sì (questa è
a mio parere quella da preferire).
«[...],
vuoi accogliere [...] come tua sposa nel Signore, promettendo di esserle fedele
sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e
onorarla tutti i giorni della tua vita?»
«Sì»
Nella
seconda forma, sono i due sposi a recitare la formula l’un l’altro.
«Io [...],
accolgo te [...], come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti
fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di
amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita». In questa seconda forma
nessuno risponde Sì, per questo motivo io preferisco la prima, in quanto la pronuncia
del Sì da parte degli sposi ritengo sia più potente. L’usanza in voga oggi, di
far leggere la formula agli sposi su un foglio di carta, non la ritengo
esteticamente bella.
A questo
punto il sacerdote compie l’atto più importante del Matrimonio, quello che
consente la discesa dello Spirito Santo e sancisce il patto matrimoniale.
Stende la sua mano sulle mani unite degli sposi e recita la “formula di potere”:
«Il
Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato
davanti alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione.
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce».
L’uomo non osi separare ciò che Dio unisce».
«Amen».
Il sacerdote
benedice le fedi nuziali per mezzo dell’apposita formula, trasmutando così la
loro natura sottile e rendendole a tutti gli effetti dei talismani (si veda mio
post su Amuleti e talismani). Detto per inciso, smettere di portare la fede nuziale
rappresenta un atto sacrilego, indipendentemente dal fatto che i due sposi abbiano
successivamente divorziato “di fronte allo Stato”.
Lo sposo infila
la fede nel dito anulare della sposa recitando «[...], ricevi questo anello, segno
del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo». Lo stesso fa la sposa.
A questo
punto, su previa richiesta degli sposi, può essere inserita la cerimonia di Incoronazione
degli Sposi (nel mio Matrimonio l’abbiamo inserita). Essa indica la loro
partecipazione alla regalità di Cristo. Non è necessario che vengano usate
corone fatte di metalli preziosi, ma devono in ogni caso rappresentare una l’oro
(quella dello sposo) e una l’argento (quella della sposa). In alternativa si
possono usare due corone di fiori. Il sacerdote, tenendo le “corone nuziali”
sul capo degli sposi, con le braccia incrociate, recita, prima rivolto allo
sposo e poi alla sposa:
«[...], servo di Dio, ricevi [...], serva di Dio, come corona».
E, dopo aver incoronato in questo modo entrambi gli sposi, recita:
«O Signore nostro Dio, incoronali di gloria e di onore».
«[...], servo di Dio, ricevi [...], serva di Dio, come corona».
E, dopo aver incoronato in questo modo entrambi gli sposi, recita:
«O Signore nostro Dio, incoronali di gloria e di onore».
La vibrazione
della Regalità Spirituale è scesa sui due sposi, sarà poi loro cura fare in
modo che questa diventi effettiva nei successivi atteggiamenti della loro vita oppure
che resti una cerimonia vuota.
Marsilio_Cassotti_y_su_esposa_Faustina_Lorenzo_Lotto |
Successivamente
avviene la Benedizione Nuziale. Gli sposi si mettono in ginocchio e il sacerdote
a mani giunte invita tutti i fedeli a pregare con lui. A questo punto si può
inserire un altro rito poco utilizzato nelle cerimonie classiche: la Velazione,
ossia l’“imposizione del velo sugli sposi”. Insieme, i testimoni, tengono
disteso il “velo sponsale” (bianco, con eventuale appropriato e sobrio
ornamento) sul capo di entrambi gli sposi per tutta la durata della Benedizione.
Questo atto ha la funzione di rafforzare la Benedizione stessa e rappresenta lo
Spirito che li adombra entrambi. Da un
punto di vista più strettamente esoterico questa Benedizione (rafforzata dalla
Velazione) è una protezione applicata ai corpi sottili di entrambi affinché,
quando si muovono insieme, diventino più difficilmente penetrabili da entità
estranee.
DIVORZIO
L’ultima frase
della formula centrale del Matrimonio («L’uomo non osi separare ciò che Dio
unisce») è quella che sta a indicare l’indissolubilità del matrimonio. Questo
significa che il divorzio non ha alcun valore e i due sposi resteranno legati
per sempre, indipendentemente dalle loro future decisioni. La Chiesa – ed è
così anche da un punto di vista esoterico – riconosce la possibilità che i due
sposi, nei periodi di maggior crisi della coppia – che sono previsti, in quanto
il Matrimonio consacra l’inizio d’un, talvolta, difficile cammino di crescita
spirituale – si prendano delle pause di riflessione, durante le quali possono
anche allontanarsi fisicamente. Non è contemplata la possibilità che i due
sposi inizino relazioni con altre persone, nemmeno dopo quegli atti che la
società chiama separazione o divorzio, in quanto separazione e divorzio, così
come il cosiddetto “sbattezzo”, da un punto di vista spirituale non rivestono
alcun valore.
È
possibile per due sposi che abbiano intrapreso relazioni con terze persone,
accedere ai sacramenti? Per la Chiesa questo non è possibile, poiché, al di là
del fatto che i due sposi si ritengano divorziati, per la Chiesa restano
sposati tutta la vita, per cui andrebbero a ricevere l’Eucaristia pur vivendo “nel
peccato” con qualcuno che non è il marito/moglie.
Detto questo,
ciò che vale per la Chiesa come istituzione non sempre vale anche per la
scienza esoterica. Due fedeli che vogliono divorziare dovrebbero essere
accompagnati in un percorso di consapevolezza e crescita interiore, per cui andrebbero
loro spiegate le leggi di un corretto lavoro su di sé; cosa che il sacerdote
nella quasi totalità dei casi non è in grado di fare. Allora il divorzio
diviene l’unica soluzione a situazioni divenute insostenibili, anche a causa di
questa incapacità da parte della Chiesa. Essa pretende che i fedeli rispettino
il sacramento del Matrimonio, ma non fornisce loro gli strumenti spirituali e psicologici
per riuscirci. Se il fedele ha difficoltà con il Matrimonio, allontanarlo anche
dagli altri sacramenti peggiora la situazione. Tale decisione non va nella
direzione di un “aiuto al fedele”.
Io ritengo
che l’Eucaristia andrebbe amministrata anche a quei fedeli che, pur avendo
difficoltà con il sacramento del Matrimonio (tanto da aver addirittura
divorziato) vogliono continuare a tenere un contatto con il Cristo presente nell'ostia (al di là del contatto spirituale intimo, che è sempre possibile). Al momento,
l’unica possibilità è che il fedele non si confessi prima dell’Eucaristia,
perché altrimenti dovrebbe omettere la verità in sede di Confessione.
Aggiungo, infine,
che per la scienza esoterica il Matrimonio fra le due personalità finisce con
la morte, ma le due anime restano sposate per sempre, continueranno cioè a
inseguirsi di vita in vita finché non riusciranno ad amarsi totalmente e incondizionatamente. Il divorzio è quindi solo una posticipazione - talvolta, bisogna ammetterlo, indispensabile - d'un lavoro interiore che i due dovranno comunque portare a termine.
...continua nella quinta parte.
Salvatore
Brizzi
[Il mondo
è bello, siamo noi ad esser ciechi]
CORSI DI RISVEGLIO ANNO
2018/2019
Questa è la pagina dove sono elencati
tutti i corsi:
In fondo alla pagina è possibile
scaricare il pdf con l’elenco dei corsi per città.
GUARDA IL PROMO DEL VIDEO-SEMINARIO
LA VIA DEL DISCEPOLATO
di Salvatore Brizzi
a questo link
APPUNTAMENTI DA SEGNALARE
30 Settembre
– RIMINI
Seminario
IL LATO OSCURO DELLA FORZA
Come l’Ombra agisce sia
nella società che dentro di noi
condotto da Salvatore
Brizzi
Per info: gcgiardinodeilibri@gmail.com
Tel.: 0541 23774
07 Ottobre – ROMA
Seminario
IL LATO OSCURO DELLA FORZA
Come l’Ombra agisce sia nella
società che dentro di noi
condotto da Salvatore
Brizzi
Per info: manuelapaloni@gmail.com
21 Ottobre – VIAREGGIO
Seminario
LEADERSHIP SPIRITUALE
Gli insegnamenti di Draco
Daatson
condotto da Salvatore
Brizzi
Per info:
simonabarberieventi@gmail.com
oppure 339 1590640 (Simona)
18 Novembre – OLBIA
Seminario
LEADERSHIP SPIRITUALE
Gli insegnamenti di Draco
Daatson
condotto da Salvatore Brizzi
Per info: assoc.artemisia@gmail.com
Leggi le frasi che pubblico
regolarmente su TWITTER:
Guarda il profilo su LINKEDIN:
Dai uno sguardo alle nostre immagini
su PINTEREST:
Clicca MI PIACE sulla mia pagina
FACEBOOK: