Quando
la mattina abbandonate il sonno fisico e vi alzate dal letto, sprofondate
immediatamente in una condizione definita “identificazione”. Se fosse
sufficiente alzarsi dal letto per essere svegli... tutto il mondo funzionerebbe
diversamente. In questo stato di identificazione non possedete una
consapevolezza autonoma, perché venite assorbiti – vi perdete – in tutto ciò
che fate, dite e pensate. Non essendo presenti a voi stessi, ma persi nelle
attività, interne o esterne che siano, non potete definirvi svegli nel senso
più completo del termine.
L’essere
umano che si trova in questa condizione non è un individuo vero, bensì una
macchina biologica priva di
a)
unità
interiore (un io permanente)
b)
reale
volontà
c)
libero
arbitrio
d)
padronanza
di sé
e)
coscienza
di sé,
si
riduce, cioè, a una macchina manipolata da forze esterne, poiché, a ben
guardare, si limita a reagire meccanicamente agli stimoli provenienti dall’ambiente
circostante.
Far
notare alle persone ordinarie che è perfettamente possibile restare
addormentati nonostante la posizione verticale, difficilmente sortisce qualche
effetto. Loro sono convinte che per il solo fatto di essersi alzate dal letto
al mattino, sono divenute persone pienamente responsabili, padrone di se stesse
e totalmente coscienti. Il fatto che a seconda dello stimolo proveniente dall’ambiente
esterno, siano costrette a provare rabbia, imbarazzo o ansia, senza averlo
chiesto e senza poterci fare nulla, non le induce a manifestare il minimo
dubbio circa la solidità della loro coscienza, della padronanza di sé e del
loro libero arbitrio. Ed è questo il vero mistero.
È
quasi impossibile convincere chi la pensa così che sta ingannando se stesso,
perché, non appena si sente dire di non essere cosciente, scatta in lui un
meccanismo che lo risveglia per un istante e gli fa dire con indignazione: «Guardi
che io sono pienamente cosciente di me!». Voglio farvi notare che proprio
grazie a questo terribile trucchetto della natura, a causa della domanda
ricevuta il terricolo si auto-osserva per un attimo e diventa in effetti
cosciente. Se anche adesso, voi che state leggendo, vi fermate un istante e vi
chiedete se siete coscienti, immediatamente smettete di essere identificati con
il contenuto della lettura e divenite in effetti coscienti di voi. Ma quando
ricomincerete a leggere non lo sarete più, perché ricadrete nell’identificazione,
a meno che non facciate degli sforzi per restare coscienti mentre leggete: ciò
che viene chiamato “ricordo di sé”.
Il
drammatico trucchetto della natura, però, fa sì che l’individuo creda di essere
sveglio sempre, e non solo per qualche istante a causa della domanda ricevuta. Si
allontanerà da voi convinto di essere una persona cosciente, padrona di sé, in
possesso di libero arbitrio e, naturalmente, abbastanza simpatica. Inoltre, a peggioramento
della situazione, questa persona addormentata è attorniata da persone
altrettanto addormentate, e la cultura in cui vive fa di tutto per perpetuare
questo stato di sonno, in quanto chi dorme, forse non piglia pesci, ma
sicuramente compra di tutto all’interno di affollati ipermercati.
L’Alchimia
e la Magia – quando sono reali – si fondano sulla possibilità per l’essere
umano, uomo o donna che sia, di uscire dal suo stato di sonno attraverso uno
sforzo intenzionale, esercitato con perseveranza. Il ricordo di sé è una
separazione della coscienza da tutto quello che facciamo, pensiamo e sentiamo. La
coscienza smette progressivamente di restare identificata – addormentata –
nelle attività della macchina biologica e diviene cosciente di sé, ossia
cosciente di essere qualcosa di differente rispetto a fisico, emozioni e
pensieri. Grazie a tali sforzi, non si limita a pensarlo con l’intelletto,
bensì lo realizza.
Il
simbolo del ricordo di sé è una freccia a due punte, che indica una duplice
consapevolezza: verso l’interno e verso il mondo esterno. Si crea cioè un valore aggiunto, detto "osservatore" o "testimone", che
è la consapevolezza oggettiva di sé, il senso di esserci. Si crea in questo modo un senso di
distacco, di non identificazione coi pensieri, che prima non c'era. Infatti identificazione e
ricordo di sé si escludono a vicenda, così come una stanza non può essere al
contempo buia e illuminata.
(mentre
leggevate, vi siete di nuovo persi, vero?)
Salvatore Brizzi
(professione: cane di Dio
D.O.G. = Dogs Of God)
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