Approfitto di questo articolo per pubblicizzare l’uscita del
mio nuovo libro, La
sacra sessualità, e per rispondere ad alcune considerazioni sul sesso che
mi sono state fatte in merito al mio post Cancellati
da questo blog.
In una mail un signore ha scritto: “Tu e tutti i “guru” come te approfittate della vostra posizione
privilegiata per fare sesso (espressione mia; nell’originale era più
volgare) a destra e a manca senza alcuna
morale e senza alcun rispetto per la donna. Parlate di spiritualità, ma poi la
vostra vita non è per nulla spirituale. ...”
Firmato: Shantiman (che vuol dire “pensiero di pace” oppure
“uomo che vive nella pace”)
(!?!)
Questa mail merita di essere analizzata, perché qui abbiamo
sfiorato lo zen del ragionamento idiotico. Innanzitutto, se questa persona
parla di rispetto, è evidente che, per la Legge dello Specchio, deve avere un
problema di rispetto nei confronti della donna. Infatti cosa si evince da
questo testo? Mi/ci accusa di approfittare della nostra posizione per fare
sesso con delle donne. Il presupposto di base è quindi che la donna sia una
creatura che non è in grado di intendere e di volere. Per cui io, in base alla mia
posizione sociale, posso fare sesso con queste creature prive di cervello, le
quali non hanno voce in capitolo! Che queste donne siano consenzienti – e anche
molto consenzienti – al nostro Shantiman non passa nemmeno per la mente. Ed è
proprio qui che si annida la mancanza di rispetto verso le donne: lui non
riesce a concepire che una donna, prima di fare l’amore, debba necessariamente
provare qualcosa per un uomo, anche se si tratta dell’avventura di una sola
notte. Che poi sia sempre la donna, e non l’uomo, a decidere, il nostro amico
non se n’è mai accorto. Che anche la sua partner potesse provare piacere da un
incontro intimo, evidentemente non gli mai accaduto.
Ognuno di noi proietta sugli altri il suo personale,
talvolta infimo, livello di coscienza e crede che gli altri agiscano in base a
quelli che sono i suoi criteri di giudizio. Se per questo signore fare sesso
significa sfregare fra di loro due organi genitali, allora, meccanicamente,
crederà che sia così anche per tutti gli altri uomini. Se per lui riuscire a
fare sesso con una donna significa essere riuscito in qualche modo a
“imbrogliarla”, a farlo contro la sua volontà, penserà che anche gli altri
uomini agiscano nello stesso modo. Non riesce a concepire che sia sempre la
donna a scegliere con chi fare l’amore (e che non può essere “usata” né dal
salumiere, né dal guru di turno se non è lei a deciderlo). Persino Dio ha
chiesto il permesso a Maria Vergine prima del concepimento, e questa, che
poteva tranquillamente risponderGli di no, risponde invece: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga
di me quello che hai detto”.
Per me la donna, qualunque donna – l’unica condizione è che
abbia mantenuto il suo essere donna, ossia che esprima energia femminile – è un
essere meraviglioso di cui m’innamoro regolarmente: non solo durante le mie
lezioni, ma anche sui treni, sugli autobus, in coda alle Poste. E non sto
parlando male delle altre, sto solo dicendo che delle donne mascolinizzate
(alla Rosi Bindi, Emma Bonino o Rosa Russo Jervolino, per intenderci) non
riesco a innamorarmi, pur cogliendone la bellezza sul piano assoluto.
Nella donna percepisco al contempo un abisso di mistero e
una scintilla d’eternità (“vergine madre,
figlia del tuo figlio” diceva Dante usando due splendidi paradossi) che mi
spaventano e seducono in maniera irresistibile. L’attrazione sessuale, non meno
forte, è una conseguenza di questo primo livello d’attrazione che potremmo
definire spirituale.
Il punto è che il nostro Shantiman – così come la quasi
totalità delle persone presenti sul pianeta – inconsciamente risente ancora dei
soliti, vecchi, ritriti condizionamenti religiosi: povertà, astinenza,
monogamia. Credete di appartenere a una società moderna solo perché usate lo
smartphone, ma questo è l'unico punto smart del vostro intero apparato
psicofisico, perché poi dentro di voi siete ancora condizionati a etichettare
sesso e soldi come due cose sporche!
Inoltre oggi la situazione è ancora più ingarbugliata, perché
i vecchi condizionamenti si sono abilmente travestiti da atteggiamenti
spirituali. Una volta che dovevi restare povero e che non dovevi fare sesso te
lo diceva il prete, oggi te lo dici da solo credendo che essere spirituale
significhi non pensare più ai soldi e al sesso. Perché quello religioso, in
fondo, continua a essere l'unico modello di spiritualità che abbiamo ricevuto.
E dal momento che non ti basta farti
male da solo, vai pure a rompere le scatole a quelli che hai intorno, cercando
di fare proseliti e pretendendo dal “guru di turno” che la pensi come te.
Per cui si creano quelle situazioni assurde dove dopo aver
ascoltato un relatore che per ore ha parlato di liberazione dai
condizionamenti, fra il pubblico senti dire: “Ma hai saputo che è sposato
eppure stanotte ha dormito con quella laggiù... quella con quel sedere enorme... non la trovi volgare?”
oppure “Parla tutto il giorno di spiritualità ma intanto l'ho visto arrivare su
una Lamborghini...”. Tutti i desideri di liberazione e di creazione di un mondo
migliore s'infrangono miseramente sui soliti due o tre meccanismi, gli stessi di
cui era vittima già mia nonna: sei virtuoso se sei povero e se non fai sesso.
Detto questo – cioè assodato che amo e rispetto con tutto il
Cuore quell’essere meraviglioso chiamato donna, e dopo aver chiarito che le
vostre pudicizie da sagrestia con me non attaccano e se decido di andare con un
travestito questo sicuramente non toglie valore a ciò che divulgo sul piano
della coscienza – ci tengo a precisare che il signor Shantiman non ha la più
pallida idea di quali siano i miei costumi sessuali, i quali sono decisamente
più morigerati – fin quasi a sfiorare la banalità – di quanto non possa
talvolta apparire dai miei discorsi provocatori. Sono state davvero insolite e
straordinarie le volte in cui, in me, l'attrazione per una donna si è spostata
dal piano animico a quello fisico. Sin dal mio primo rapporto – che è avvenuto
quando ero già molto avanti con l’età – ho fatto l’amore sempre solo con donne
per le quali ho provato qualcosa di profondo e con le quali ho capito di aver
lasciato temi in sospeso da incarnazioni precedenti. In questa vita non mi è
mai accaduto di fare l’amore per il solo piacere personale. Mai.
Il fatto di aver avuto il mio primo rapporto dopo i 25 anni
rappresenta una di quelle circostanze che vengono a crearsi in seguito alle
storie vissute nelle incarnazioni precedenti e che condizionano in maniera
importante il nostro comportamento sessuale attuale, com'è avvenuto nel mio caso. Questo è d’altronde
l’argomento principale del mio libro La
sacra sessualità, a cui in questo post avrei dovuto fare pubblicità, ma
mi sovviene solo adesso che me ne sono dimenticato! Vedrò di riprendere il tema
in un prossimo post.
Nel frattempo potete
scaricarvi gratuitamente la rivista L’Arte
di Essere, edita dalla stessa casa editrice che ha pubblicato il mio libro:
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
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Domenica 29 Settembre - ROMA
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Per maggiori info su questi seminari: www.primoraggio.it.
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