venerdì 31 agosto 2012

Il mondo dello spirito – parte 2


Ritornando al fatto che le persone non sanno distinguere fra i differenti livelli del mondo dell’aldilà, possiamo aggiungere che tale incapacità può dare inizio ad alcuni problemi. Per esempio, se una persona muore perché si suicida dopo aver sterminato la sua famiglia, dall’altra parte si troverà in un ambiente piuttosto denso. Una delle simpatiche caratteristiche di questo ambiente denso è che al suo interno si fa fatica a respirare. Pensate a come vi sentireste camminando per strada senza riuscire a respirare bene, con un continuo affanno, come se a ogni istante vi mancasse l’aria. Non sarebbe un inferno? E questo è solo un aspetto dei livelli più bassi del mondo astrale.

Se siete dipendenti dalle sigarette e arrivate nell’aldilà con questa dipendenza, finite in un luogo dove sono tutti come voi. Il tabaccaio però non esiste, perché il vostro scopo è fare di là quello che non avete fatto di qua: disintossicarvi. Per cui una persona che fuma, anche se si trova nell’aldilà deve cercare qualcuno sul piano fisico che sta fumando una sigaretta e nutrirsi sia della controparte astrale del fumo fisico, sia del piacere che quella persona prova nel fumare la sigaretta.
Chi fuma in maniera pesante, chi è alcolizzato, chi si droga... è circondato da queste “anime in pena” che si nutrono del loro vizio, alimentandolo al contempo.

L’essere umano ha una prerogativa unica: è uno dei pochi esseri dell’Universo in grado di trasformare la Vita in spazzatura. È un alchimista al contrario. Se siamo vivi è perché in noi scorre la Vita, ma questa può essere trasformata in consolazione, tenerezza, affetto... oppure in spazzatura. Quando malediciamo qualcuno o ci lamentiamo o proviamo ansia e paura... siamo in grado di trasformare l’energia della Vita in una sostanza che è commestibile per le entità del mondo astrale, le quali altrimenti morirebbero di fame, perché non sono capaci di nutrirsi direttamente dalla Fonte, non essendo più in grado di percepire la Bellezza. Noi svolgiamo quindi inconsapevolmente il ruolo di “trasformatori” per queste basse entità. La nostra spazzatura è cibo per le anime in pena, che possono così avere a disposizione delle sostanze trasmutate da un essere umano ancora vivente sul piano fisico.

Ai tempi di Gesù era pieno di indemoniati. Lo stesso accade in questo periodo, anche se solo pochi se ne accorgono. Questo discorso ci riguarda tutti, perché siamo proprio noi esseri umani incarnati a fornire quotidianamente cibo ai cosiddetti “demoni”.  
Potete anche dire: “Ma io non sono un indemoniato. Cosa c’entro io?”. Ma bisogna osservare il problema all’interno di una scala di relatività. Ci sono gli indemoniati che ospitano entità decisamente pericolose, non umane, per liberarsi delle quali servono rituali appositi. Poi ci sono le persone comuni che danno del cibo alle anime in pena. Queste non presentano esteriormente segni evidenti di possessione, e costituiscono la grande maggioranza delle persone, poiché chi non ha aperto il Cuore in un modo o nell’altro nutre delle entità basse che lo seguono ovunque. Solo che oramai ci siamo tutti abituati.

Chi nutre dell’odio per qualcuno (non a caso si dice “nutrire dell’odio”), è sicuro che sta nutrendo anche un’entità che sopravvive proprio grazie a quell’odio, e farà in modo che la persona in questione ne provi sempre di più.
Poi un giorno il tranquillo padre di famiglia stermina i vicini di casa e si suicida... e tutti danno la colpa alla crisi...

Il fatto che la membrana che divide il mondo fisico dal mondo astrale si sta assottigliando può portare grandi benefici o grandi malefici. Siamo più in contatto con il mondo dello spirito, ma anche con le entità basse che vivono in alcune regioni di questo mondo. Se per determinate ragioni di risonanza qualcuno di noi attira entità di una certa grossolanità, si innesca una spirale discendente. Se concediamo a noi stessi di avere vibrazioni non elevate, queste attirano entità che se ne nutrono e che ci spingono a ripetere sempre gli stessi comportamenti per potersi assicurare ulteriore cibo. Questo è l’aspetto drammatico, è come fungere da batterie organiche (vedi Matrix), perché più ci arrabbiamo più attiriamo queste entità, e più le attiriamo più ci arrabbiamo, perché loro diventano sempre più forti o sempre più numerose.

Noi possiamo nutrire i parassiti, le entità di bassa lega, oppure gli angeli, i quali si nutrono delle nostre emozioni superiori. Allora capite quanto diventa importante in questo periodo evolutivo sorvegliare il nostro modo di essere, sapendo che alcuni nostri comportamenti danno energia a entità che verranno a cercarci ancora... e ancora... e ancora.

Le entità superiori, come i maestri o gli angeli, non ci possono costringere a provare emozioni superiori, perché loro devono rispettare il nostro libero arbitrio, ma possono stimolarle e incrementarle nel momento in cui noi le proviamo.

Le entità di luce non possono fare nulla di negativo, ma neanche di positivo, se non rispettando il libero arbitrio dell’essere umano. E la maggior parte degli esseri umani non vuole essere liberata. Un principio importante è che non si può guarire nessuno dall’esterno se questo non ha la possibilità di capire il messaggio contenuto nella sua malattia. Altrimenti è come una violazione della privacy.

La legge della spirale discendente dice questo: se io mi permetto di vivere in certi momenti della mia giornata in condizioni energetiche scarse, privo di Presenza, allora posso attirare delle entità che appesantiscono il mio cammino di guarigione. Questo è importante non solo per noi stessi, ma anche nel caso in cui vogliamo aiutare qualcuno. Non possiamo aiutare nessuno se siamo persone che si lamentano tutto il giorno, perché questo vuol dire che siamo posseduti noi stessi per primi. La maggior parte delle volte, per aiutare qualcuno è necessario prima praticargli un esorcismo, altrimenti non si può procedere oltre, perché qualunque esercizio lui faccia l’energia andrà all’entità che si trascina dietro.

In verità funziona sempre tutto secondo legge di risonanza: se voi siete pieni di luce, un’entità parassita vi guarda e scappa via. Non trova appigli. I demoni infatti erano i primi a riconoscere Gesù, perché per loro rappresentava l’assenza di nutrimento; era come per un affamato entrare in un supermercato vuoto!


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Per maggiori info.



Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)




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