venerdì 2 settembre 2011
Trasmutazione
L’Alchimia non è un metodo per produrre trasmutazione, ma il risultato visibile di una trasmutazione che sta avvenendo su un piano più profondo.
Questo è ciò che ho ricavato dopo ormai due decenni non di studi – che poco mi interessano – ma di sperimentazione alchemica personale che mi ha condotto a risultati precisi e tangibili di cui vado orgoglioso.
Di norma non parlo di questo argomento perché concerne una sottigliezza che quasi mai interessa il praticante, però ritengo che un accenno possa qui essere fatto, non foss’altro che per regalare qualche attimo di godimento animico a coloro che sentono di essere reincarnazioni di antichi maghi e alchimisti... e che a migliaia si sono dati appuntamento in questo ultimo scorcio di ciclo cosmico.
Se, grazie al mio Lavoro di risveglio, alcuni atomi del mio corpo emotivo si trasmutano – cambiano di ottava (tecnicamente si attiva una nuova »spirilla«) – ed entrano così a far parte del corpo causale – il corpo dell’anima –, questo processo è l’effetto, non la causa di una trasmutazione alchemica che è già avvenuta in profondità dentro di me.
Il processo di trasmutazione degli atomi appena descritto giunge progressivamente a impedirmi di provare emozioni negative e mi permette invece di accedere in misura sempre maggiore alle emozioni superiori, le quali originano dal Cuore e trovano la loro materia di manifestazione proprio nel corpo causale, cioè nel »corpo di gloria« o “dell’anima”.
Detto in altre parole, per mezzo della trasmutazione interiore sottraggo materia alla sofferenza e ne fabbrico di nuova per la gioia.
Tali trasmutazioni possono essere attivate con metodi artificiali, ma senza un cambiamento profondo di cui esse sono solo un riflesso, non si possono ottenere risultati reali e permanenti.
Se io oggi sono in grado di provare Amore invece che semplice attaccamento è perché a un certo punto è avvenuta un’espansione del mio Cuore – cioè della mia coscienza. Come conseguenza di ciò si è anche verificata una trasmutazione alchemica di certi atomi dei miei corpi fisico, emotivo e mentale. In altri termini, il mio diverso modo di amare si rifletterà nella lucentezza della mia pelle, nelle emozioni che manifesterò e nel mio nuovo modo di pensare la relazione di coppia.
Ma se io cerco di modificare la mia chimica per ottenere un carattere diverso (si veda l’assunzione di sostanze psicoattive, droghe o farmaci che siano), per esempio per non essere più ansioso sul lavoro o possessivo verso il mio partner – sebbene in alcuni casi possa rappresentare l’unica via d’uscita – non è la stessa cosa che aver aperto il mio Cuore e modificato per sempre la mia visione di coppia.
Lo stesso dicasi se io mi costringo a “pensare positivo” o mi convinco che “tutto è Uno”. Gli atomi del mio corpo mentale si modificheranno naturalmente dopo che io avrò realizzato determinati stati e a nulla vale costruirsi una maschera mentale che spesso diviene un sostituto della realizzazione interiore vera e propria.
Il Lavoro su di sé che viene ancora tramandato in alcune rare Scuole planetarie, non consiste infatti nell’intervenire sulla personalità con il fine di modificarla, bensì nel praticare il ricordo di sé, nell’essere cioè consapevolmente presenti a qualunque cosa faccia l’apparato psicofisico.
Pregare rettamente non consiste nel pronunciare delle parole, ma nell’inabissare lo spirito o la Volontà dell’anima in Dio.
Johann Georg Gichtel, mistico tedesco, autore di “Theosophia practica”
Salvatore Brizzi
NON DUCOR DUCO
(non vengo condotto, conduco)
(questo è il libro nel quale ho parlato per la prima volta di Draco Daatson e Victoria Ignis)
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