La Porta d'Oro: La destrutturazione dell'identità

A seguito di alcune domande che mi sono state rivolte dopo la pubblicazione dell’articolo Dichiararsi non-binari significa... aggiungo in questa sede una breve considerazione sul tema dell’identità.

Dal momento che nell’articolo affermo che l’attuale sistema sociale sta, più o meno consapevolmente, agendo sullo smantellamento dell’identità sessuale dell’individuo – in particolare dei più giovani, poiché è difficile smantellare l’identità sessuale di un cinquantenne – più di un lettore mi ha fatto notare che nel percorso spirituale l’obiettivo è proprio perdere l’identità personale e separativa, perciò la società in realtà si sta muovendo nella direzione giusta.

A chi obietta che lo smantellamento dell’ego fa parte del percorso spirituale, per cui dobbiamo cominciare a non pensarci più come italiani (perdita dell’identità nazionale) o come maschi e femmine (perdita dell’identità di genere), rispondo di non confondere i due livelli (le due “ottave”) di tale processo di destrutturazione dell’identità: è possibile infatti, all’interno d’un percorso di risveglio, smantellare l’identità della personalità per accedere a qualcosa di SUPERIORE (l’identificazione con il Sé), ma ciò viene compiuto unicamente da chi si sente pronto per tale passaggio e lo sceglie consapevolmente. In questo caso si tratterebbe, per l’appunto, di lavoro su di sé.

Ma quando tale processo è operato in maniera FORZOSA e INDISCRIMINATA sulla popolazione, la perdita di riferimenti identitari (la famiglia, la patria, il genere) provoca solo smarrimento e fragilità nella psiche dell’individuo, soprattutto se stiamo parlando d’un adolescente o addirittura d’un bambino, ai quali viene indicato un “terzo bagno” oltre al bagno per gli uomini e quello per le donne oppure una terza casella sul diario di scuola oltre a M e F.

Come ogni neo-laureato in psicologia sa bene, l’individuo senza una forte identità è un individuo più fragile e docile. Una situazione ideale per chiunque voglia governarci nei prossimi anni. L’individuo docile tende a farsi trascinare, senza protestare, dentro una nuova guerra mondiale, perché percepita come INEVITABILE.

Un cittadino senza identità è un suddito.

Tu puoi destrutturare qualcosa solo dopo averla strutturata in maniera chiara e definita. Un adolescente non ha ancora strutturato la sua identità, quindi per lui è SALUTARE e INDISPENSABILE riconoscersi in una nazione, una famiglia un genere sessuale, così come in un gruppo musicale o in una squadra di calcio.

Queste iniziative, che a un occhio poco attento, paiono muoversi in direzione d’una “liberazione dai vecchi schemi”, sono invece sempre guidate dal “Lato Oscuro della Forza”, che conosce bene la psiche umana e i metodi per renderla più asservita.

NIENTE PUÒ ESSERE ELIMINATO, MA TUTTO PUÒ ESSERE SOSTITUITO.

Questo significa che l’identità che appartiene alla personalità va rimpiazzata con il sé superiore, perché se viene semplicemente gettata via, lascia un vuoto che rende l’individuo simile un bambino, cioè affetto da una profonda insicurezza e disponibile ad accettare la versione della realtà propinata dal sistema.

Rifletteteci.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

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di Salvatore Brizzi